1. La tardona non perdona


    Data: 20/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Pennafucile, Fonte: Annunci69

    Erano quasi le 19:30, il negozio stava per chiudere quando ricevemmo una telefonata dell’ultimo minuto.
    
    Era Graziella, una nostra cliente affezionata:
    
    “Ciao Paolo, scusa se ti chiamo ora, ma sono scesa in cantina, pensavo di avere ancora un pacco d’acqua invece ho finito tutto, se mi metti fuori un pacco lo passo a prendere” disse, io pensai un attimo e poi le risposi “ciao Graziella, io chiudo il negozio e poi vado a fare una corsetta. Passo davanti a casa tua in macchina, quindi se vuoi te lo posso allungare”.
    
    Eravamo l’unico negozio nell’arco di 5 km e per Graziella, che era vedova da alcuni anni noi eravamo un punto di riferimento.
    
    Lei rispose”grazie mille, però sono io che te lo devo allungare, semmai tu me la allarghi”.Eravamo molto in confidenza, perciò io mi misi a ridere e risposi “adesso quando arrivo ti sistemo per le feste”anche lei si mise a ridere.
    
    Graziella aveva compiuto 67 anni da poco, ma a guardarla fisicamente manco le 18enni....
    
    Mi misi la tenuta da running e andai a casa di Graziella portando due pacchi d’acqua.
    
    Suonai e lei si affacciò alla finestra per vedere chi fosse. Apri la porta.
    
    Salii le scale ed entrai.
    
    Come al solito la sua casa profumava ed era tirata a lucido.
    
    Lasciai il primo pacco in casa e portai il secondo in cantina muovendomi come se fosse casa mia.
    
    Lei mi parlava stando in cucina.
    
    Appoggiai l’acqua dove la metto di solito, poi fui attratto da una scatola in lamiera che non avevo mai visto. Era una ...
    ... scatola di biscotti antica e mi sarebbe piaciuto averla in mostra in negozio.
    
    La presi in mano e dalla cantina le urla:i”sai che quella scatola di biscotti che hai sulla mensola starebbe molto bene nel nostro negozio!”
    
    Lei rispose “se mi fai compagnia a cena stasera te la regalo, sto facendo gli gnocchi” Graziella era veramente brava a cucinare, non era la prima volta che mi fermavo da lei.
    
    Dovevo andare a correre con il solito gruppetto, ma il giorno dopo era domenica e avrei tranquillamente potuto recuperare.
    
    “Graziella, tu mi tenti sempre” lei rispose “ognuno usa le proprie armi” decisi dì fermarmi.
    
    Stava veramente tirando l’impasto a mano, il sugo era già pronto e l’acqua bolliva.
    
    Le diedi una mano, lo tagliava e poi lo decorava usando il retro della grattugia schiacciando lo gnocco contro di essa. Una tecnica usata e per decorare e per fare in modo che il sugo si fermasse sulla pasta.
    
    Ne preparammo per noi e per la figlia che sarebbe venuta con la famiglia il giorno dopo.
    
    Lei buttò gli gnocchi nell’acqua e mise la tovaglia in tavola. Nel frattempo io andai in cantina a prendere il vino.
    
    Aprii la bottiglia e riuscii al pelo a raggiungere il lavandino prima di fare una strage di vino sulle mura, ma la mia maglietta era inzuppata.
    
    Graziella non la smetteva di ridere, io ero a metà tra l’imbarazzato e il divertito.
    
    Graziella mi andò a prendere qualcosa per cambiarmi, tornò con una maglietta poco maschile. La indossai comunque, ma erano più le ...
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