1. LA CAMPIONESSA DI TENNIS


    Data: 19/09/2019, Categorie: Lesbo Autore: Anna68, Fonte: RaccontiMilu

    ... alle narici il suo profumo, lo stesso della sera prima, sì, era mughetto, non mi ero sbagliata. Le mani mi tremavano mentre spremevo dal tubetto la pomata nelle mani. Ancora di più quando cominciai a passargliela addosso. La sua pelle era lucida, morbida, vellutata. Di sfuggita, notai che teneva gli occhi chiusi, rilassandosi al massaggio che cercai di fare meglio che potevo; mi accorsi che il suo asciugamano era scivolato in basso, all’altezza della vita. -Mmmm….sì, che bello, molto rilassante….sei brava – disse piano. Il complimento ebbe l’effetto di farmi sentire ancora più a disagio. Lei prese la mia mano destra ancora sporca di pomata e se la passò davanti sul collo, sul petto, sul seno. -Anche qui, un po’…. Il tocco del suo seno, per quanto leggero e occasionale fosse stato, mi procurò una scarica elettrica. Sconcertata, non capivo quel che stava accadendo, o forse lo capivo fin troppo bene e non volevo pensarci. -Ne vuoi un po’ anche tu? Non risposi. Mi guardò con aria interrogativa. -Sì, certo – dissi, sempre più confusa. Parve quasi sollevata dalla mia risposta. Non sapevo più dove fossi, il cuore era a mille. Non riuscii nemmeno a sistemarmi l’asciugamano, lo tenni con le mani sul davanti del mio corpo quasi come uno scudo, un tentativo di protezione estrema da una forza che intuivo essere superiore e travolgente. Dalila intanto mi massaggiava le spalle e la nuca con la pomata. Il contatto coi suoi capelli ancora bagnati e che mi spiovevano addosso in modo ...
    ... disordinato, mi davano una sensazione piacevole. Il suo tocco era dolce, esperto, delicato. Non so perché, mi vennero in mente quei riti preparatori prima di una cerimonia pagana: così mi sentivo, una specie di martire pronta a venire sacrificata. Il battito del cuore non accennava a diminuire ma adesso stavo meglio: le mani di Dalila ci sapevano fare. Le difese che avevo innalzato, a salvaguardare chissà che cosa, stavano cadendo, una dopo l’altra. Me ne resi conto quando casualmente mi accorsi che l’asciugamano, ultima foglia di fico che avevo posizionato sul mio corpo in modo maldestro, era scivolato giù per terra. E forse lo vide anche Dalila: prontamente, si fece più vicina, sentivo il calore del suo corpo e le sue forme premere contro la schiena. Sentii un primo, timido, bacio sul collo; quindi ne arrivarono altri, leggeri, soavi. Con la mano sinistra mi cinse il fianco e con la destra andò a trovare il seno. Lo accarezzò dolcemente, con movimenti circolari. Avvampai dal desiderio e qualcosa deflagrò dentro la mia testa. Volevo soltanto che proseguisse, che quel momento durasse per sempre. Dalila non parlava, alle mie spalle continuava a toccarmi e a depositare piccoli baci sul collo che accrescevano la mia libidine. Inevitabilmente, con la mano scese tra le mie cosce e in mezzo alle gambe, strappandomi un gemito. -Cara….sei un fiume – disse compiaciuta. -Sì….un piccolo fiume….-ripeté con tono sensuale. Mi fece girare, i suoi occhi incontrarono i miei. Brillavano lucenti, le ...
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