L'amore di una spia 5/5
Data: 15/03/2018,
Categorie:
Sentimentali
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
Risponde "bene" con lo sguardo perso nel vuoto. Seduta sul divano ma senza appoggiarsi allo schienale, quasi raggomitolata, con le mani che si stringono sulle ginocchia. Romeo e Giulietta neri, gonna nera, collant neri. L'ultima volta che si è vestita così è stata al funerale della nonna. La stanza è in penombra, le tapparelle abbassate quasi del tutto. Anche il capo è un'ombra nera che incombe su di lei, bardato nel suo cappottone loden con le maniche raglan.
"I genitori di Valentina sono partiti poco fa, la stanno riportando su. Ho detto loro che ero tuo padre, hanno espresso il desiderio di conoscerti". "Grazie. Sì, lo farò", risponde ancora Annalisa come un automa. Il capo le allunga una busta di plastica, tipo quelle che usa Dhl per fare le consegne. "All'obitorio mi hanno dato questo, l'avevano messo con le cose di Valentina, ma mi pare che sia roba tua". "Grazie", ripete Annalisa disinteressandosene. Il tono di voce è quello di prima, assente, lo sguardo idem. Il capo posa la busta su un tavolo.
"Annalisa, molla tutto, vattene, parti, non ti preoccupare più di niente". "Grazie signore, non saprei dove andare". E' troppo confusa per pensarci ma, se proprio deve, l'unica cosa che le va di fare è passare il resto dei suoi giorni accanto alla tomba di Valentina. Questo però al capo non lo dice. Lui insiste: "Scegli un posto e penso a tutto io. E poi qui sei in pericolo, non voglio averti sulla coscienza. E anche la nostra segretezza è in pericolo". Ah, ecco, altro ...
... che coscienza, si dice Annalisa. Però ha ragione. Mano a mano che la sua mente si risveglia capisce che il capo ha ragione, e che sta semplicemente facendo il suo lavoro. Nel quale è compreso anche il compito di proteggersi e di proteggerla.
"Voglio tornare al lavoro". "Lascia perdere, ti ho detto. Sei svenuta in mezzo alla strada, hai avuto un crollo nervoso, sei stata due giorni sotto sedazione, sei troppo coinvolta emotivamente. C'è chi è in grado di prendere il tuo posto, tu devi solo pensare a riprenderti". "Ci penserò, signore, grazie". "Non fare di testa tua come al solito, fammi sapere di cosa hai bisogno, qualunque cosa, ci saranno sempre due dei nostri sul pianerottolo e controlliamo la zona, tu pensa solo a dove vuoi andare... lontano, ti consiglio molto lontano".
Tre ore da sola a guardare la penombra, senza pensare. Finalmente si decide ad aprire la busta che il capo ha lasciato sul tavolo. Più per bisogno di manualità che per reale interesse. La apre, spunta un lembo della stola di cachemire che Valentina indossava quel giorno. Chiude gli occhi e la rivede morta sul marciapiede. Conato, corre in bagno, vomita. Piange con i gomiti appoggiati al water. L'altra faccia della medaglia degli psicofarmaci è che quando il loro effetto svanisce e tu ritorni lucida i mostri tornano a bussare alla tua porta. Anche in quel bagno, come in ogni angolo della casa, le sembra di rivedere Valentina, di risentirne la voce. I suoi "ti amo", i suoi "non posso più stare senza di ...