L'amore di una spia 5/5
Data: 15/03/2018,
Categorie:
Sentimentali
Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti
... rannicchiarsi su se stesso. Annalisa si rialza e osserva l'effetto del suo operato. "Sai che ora sembrano pure più grandi?". Poi, visto che l'uomo continua a urlare, gli dice "basta, hai rotto il cazzo" e gli sferra un calcio in bocca. Un calcio a piede scalzo, ma, beh, il krav maga le è pur servito a qualcosa, no? L'uomo si tacita, sbocca sangue, sputa un paio di denti. Annalisa si inginocchia e prende la siringa. "Forse è meglio che guardiate anche voi", dice a Penelope e all'altro uomo steso sul letto. "Sai Penny che questa siringa è di teflon? Curioso, no? C'ho un paio di padelle a casa... è una delle poche cose che questa roba non corrode", dice. Poi schizza il liquido sui coglioni dell'uomo. Dopo pochi secondi le urla riempiono la stanza. "Brucia, eh? Dai, ci mettiamo un po' d'acqua". Nello zainetto c'è una bottiglietta, ma ce n'è una aperta e mezza piena anche sul comodino. Annalisa la prende e la versa sui coglioni ustionati. Le urla coprono il rumore dello sfrigolio. Nonostante sia legato in quel modo l'uomo scatta e si agita come un ossesso. "Ops, mi ero dimenticata che reagisce con l'acqua...", dice la ragazza con sarcasmo. Aspetta per un minuto che l'uomo approfondisca la conoscenza con il fuoco.
- Hai lo scroto mezzo scarnificato e c'è già una vescica bianca ancora più schifosa che si sta gonfiando, bello. Se mi dici chi ha sparato a Valentina ti faccio passare il dolore, altrimenti mi dedico agli occhi...
- E' stato luiiiiii! - grida l'uomo quasi impazzito ...
... per l'ustione.
Potrebbe mentire per salvarsi, naturalmente. Ma quello che convince Annalisa è lo sguardo pieno di terrore dell'altro, dell'accusato. Quello no che non mente. E nemmeno l'occhiata spaventata che per un attimo Penelope gli rivolge. Preso dal panico, l'uomo decide di giocare il tutto per tutto e si butta verso la poltrona dove, è evidente, nascosta tra i vestiti ammonticchiati c'è un'arma. Questa volta Annalisa non dice nulla, spara e basta. Due colpi. Uno su un ginocchio uno sull'altro. Anche il secondo siriano fa sentire come si grida di dolore, una delle due articolazioni dopo pochi secondi si gonfia come se qualcosa le fosse esploso dentro senza riuscire a uscire, il sangue inzuppa il lenzuolo.
Annalisa gli dice "ma non ero stata chiara?", poi si rivolge al primo siriano, quello appena torturato, il delatore. Gli fa "lo vedi che non valeva la pena soffrire?", lo prende per i capelli e gli solleva la testa. Gli spara un colpo alla nuca, lo lascia cadere sul pavimento. Penelope sobbalza, grida "sei pazza?". "Gli avevo detto che lo facevo smettere di soffrire, no?", risponde Annalisa.
- Ti sei inculata con le tue mani, troia, noi finiamo in galera, ma ci finisci anche tu... - sibila sprezzante Penelope - e poi non hai nemmeno una cazzo di prova.
Annalisa simula sorpresa con lo sguardo, incomprensione. Come se Penelope le avesse parlato in una lingua da lei sconosciuta.
- Galera? Ma che cazzo dici, Penny. Io mica mando la gente in galera, non sono ...