La tesi, 2 - il gioco continua
Data: 15/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Calidamanus, Fonte: Annunci69
... SLAP!
Con la pantofola colpisco sia i glutei ancora velati dallo slippino che le cosce ormai già arrossate. Poi spingo la stoffa delle mutande più al centro del solco così da liberare parte del culetto.
Mentre la ciabatta colpisce, lui comincia a sentire il dolore farsi più bruciante.
Agita le gambe ancora fasciate dalle calze bianche, a scatti si dimena.
“Monello! Subisci la tua punizione come un uomo almeno”.
Di colpo abbasso le sue mutandine e passo a usare la mano.
SPANK! SPANK! SPANK!
Colpisco con forza e velocità, mentre con l'altra mano premo un po' sulla sua schiena per tenerlo giù.
Le chiappe si fanno quasi cremisi, nei suoi movimenti (pur impediti dalle mutandine bloccate all'altezza delle cosce) torce il culetto e mi fa intravedere il suo buchino per qualche istante.
Se prima gemeva, dopo qualche minuti i gridolini si fanno quasi strilli.
“Basta!”, implora. “Brucia!”.
“O ti do altre cento sculacciate o la punizione continua diversamente”, gli dico.
“Cento? No, no, non ce la faccio...” dice semi-piangente.
Allora lo faccio alzare in piedi, non commento lo stato del suo pisello svettante e già umido sulla punta. Recupero il piumino con cui spolverava, faccio stendere Alessandro ora a pancia in su e, tenendogli le ginocchia, inizio a solleticargli i piedi.
Ride, si contorce, poi grida.
“Non ci riesco...”, ansima quasi. “Non resisto”.
Respira a fatica fra le risate, si contorce... la situazione peggiora quando gli passo ...
... il piumino dietro le ginocchia e lungo le cosce, mentre si riprende un attimo quando giocosamente solletico il suo uccello appena ammosciatosi.
Mi fermo e commento: “C'è un punto dove forse non serve il piumino”.
Lo siedo sulle mie ginocchia facendogli poggiare la testa sul petto, e cerco con la mano fino ad arrivare al suo buco.
“Ci sono molti aspetti per punire completamente il tuo bel culetto” gli sussurro, mentre l'indice percorre in tondo l'anello esterno addentrandosi poco più a ogni giro.
Lui mugola di piacere.
“A quanto pare questa parte della punizione non ti dispiace, sporcaccione”, dico.
Ora con una falange lo sto penetrando, sentendo un accogliente calore mentre stantuffo su e giù.
“Aaah! Mhmmm” è il suo ovvio repertorio, mentre non si tratta più di una falange ma dell'intero dito, con cui sento la sua prostata.
Lui chiude gli occhi e si morde le labbra.
A questo punto sottraggo il dito e inserisco il manico del piumino, non molto grosso ma senz'altro più del mio indice.
Mentre con lentezza lo penetro per qualche centimetro, gli tengo le ginocchia sollevate e allargate il più possibile.
Dopo poco, schizza il suo sperma vigorosamente senza che io abbia nemmeno sfiorato il suo pisello, continuando a gemere.
Tiro fuori il manico dal sedere punito e stringo Alessandro a me per un minuto, sentendo il suo odore e il calore che emana.
“Ora cambiati”, gli dico dopo.
Quando si è ricomposto, gli dico che ho apprezzato il suo lavoro ...