La tesi, 2 - il gioco continua
Data: 15/09/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Calidamanus, Fonte: Annunci69
Alessandro, il mio giovane studente, mi sta finalmente offrendo la possibilità di mettere in pratica fantasie che già da anni coltivavo solo nella mia immaginazione, rivolgendole in linea di massima a quegli studenti che talora mi colpivano; ogni anno uno di loro sembrava essere illuminato da una luce particolare: quello chiacchierone e appena un po' effeminato, quello palestrato che si metteva al centro dell'attenzione, il silenzioso ma brillante intellettuale. Ragazzi che in modo diverso mi pareva necessitassero della stessa cosa: la guida severa e affettuosa di un maschio determinato, pronto a occuparsi di loro trasmettendo la giusta dose di disciplina là dove essa avrebbe fatto il migliore effetto, ossia sui loro culi giovanili.
Se per molto tempo avevo dovuto limitarmi all'immaginazione, Alessandro, con la sua goffaggine forse solo in parte involontaria, sembra inaugurare un percorso di godimenti ben più realistici.
Dopo il nostro precedente incontro seguono un paio di mail interlocutorie in cui ci limitiamo ad alcune comunicazioni sulla sua tesi: non ho intenzione di corteggiarlo, vediamo come si vuole muovere lui. Passata una settimana, mi scrive: “Per quel discorso che abbiamo iniziato l'altra volta a ricevimento... volevo sapere se potremmo rivederci appena possibile per rimediare alle mie mancanze”.
Evidentemente, come speravo, non ne ha avuto abbastanza. Il gioco continua.
Decido di rispondergli stavolta non dal mio indirizzo mail istituzionale ma ...
... da uno privato.
“Se vuoi rimediare, mi auguro ti sia chiaro che non sarà indolore. Sono comunque contento della tua buona volontà, ma dovrai seguire alla lettera le mie istruzioni. Pensi di essere abbastanza motivato?”.
La sua replica arriva dopo pochi minuti.
“Sono molto motivato, voglio fare tutto il necessario”.
Gli rispondo dandogli appuntamento a casa mia anziché in ufficio, così da avere la massima libertà.
Alla data e all'ora convenuti, suona alla porta. Apro e sorride a trentadue denti, a quanto pare contento di essere qui. “Buon pomeriggio prof., grazie di aver trovato del tempo per me”, esordisce.
“Oh, spero proprio ne valga la pena ragazzo”, commento.
Gli faccio strada verso il salotto, mi siedo in poltrona ma non lo invito ad accomodarsi a sua volta. “Volevi farti perdonare per le tue mancanze dell'altro giorno, e voglio darti questa possibilità” spiego. “Da tempo c'è una serie di libri che dovrei risistemare, invertendo quelli sullo scaffale in alto con quelli più in basso”, dico, alludendo alla libreria che percorre tutta una parete della stanza. “Potresti spolverarli e sistemarli in ordine, se non ti dispiace”.
“Senz'altro, volentieri”, risponde Alessandro.
“Allora puoi cambiarti, non ha senso che ti impolveri i vestiti. Trovi lì alla scrivania il necessario”, dico indicandogli quello che ho preparato.
Vedo che resta un momento perplesso “Dove posso cambiarmi?”, domanda.
“Oh, non hai nulla da nascondere, puoi farlo anche qui”, ...