1. Pompino al meccanico dotato


    Data: 15/09/2019, Categorie: Racconti Erotici, Tradimenti Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu

    ... temere di fare pure qualche incontro spiacevole. Più di una volta pensai di andare via anche perchè lui tardava per cui cominciai a pensare che, chissà, forse mi aveva semplicemente presa in giro.
    
    Improvvisamente vidi i fari di un’auto che si avvicinava e, col cuore che mi batteva all’impazzata, sperai ardentemente che fosse lui. La macchina si fermò accanto alla mia e vidi che si trattava proprio di lui. Mi fece segno di raggiungerlo e così, presi la mia borsa, chiusi la macchina e salii nella sua.
    
    Era un grande porco, ed infatti non girò attorno alle sue intenzioni. Mi disse che dal giorno prima che ero andata in officina col mio compagno, mi aveva adocchiata e si era eccitato tanto pensandomi. Mi disse di avere la moglie, ma che io lo eccitavo troppo, che desiderava un pompino da me.
    
    Mi salì il sangue in testa, fui colta da un’eccitazione incredibile e cominciai a bagnarmi come una fontana; presi ad accarezzarmi la figa mentre lo guardavo. Durante il tragitto, l’unica cosa che mi disse fu che voleva devastarmi la bocca, voleva scoparmi in gola, voleva spararmi tanta sborra nello stomaco. Io risposi che mi infoiava tanto questa cosa perché sono golosa di sborra calda. “Si, ho capito che sei troia” puntualizzò subito lui. Mi portò ad un’officina sempre di sua proprietà dove facevano le revisioni alle auto e qui ci accomodammo in un ufficio. Ero veramente affamata, impaziente di prenderglielo in bocca, soprattutto dopo la sua promessa di regalarmi tanto sperma da ...
    ... ingoiare e mandare giù.
    
    Mi disse che amava ricevere le pompe stando completamente nudo, mentre preferiva che io rimanessi vestita. Trovai bizzarra questa sua scelta, ma non mi interessava, volevo il suo cazzo in bocca.
    
    Mi fece inginocchiare mentre lui prese a denudarsi, prima si calò i calzoni, poi si tolse giubbotto, camicia e maglia, poi si calò gli slip rimanendo completamente nudo e piazzandosi davanti a me in piedi con il cazzo a pochi centimetri dal mio viso e quello che vidi fu shoccante. Un cazzo enorme, dritto, duro, ad occhio non saprei dire di quanti centimetri, ma per rendere l’idea credo una rivista arrotolata….. La cappella, mamma mia la cappella era uno spettacolo. Lucida, turgida, strabordante dall’asta, grossa con una gocciolina di liquido seminale che fuoriusciva dall’uretra.
    
    Mi fiondai senza esitazioni sul cazzo e gli feci un pompino con ingoio indescrivibile. Lui mi teneva la testa assecondandola mentre pompavo il cazzo, mentre gli accarezzavo i coglioni, palpavo la cappella con le labbra, la lingua che la pennellava tutta a solleticarla. Ero impazzita dal piacere, mi lavoravo la sua cappella con passione, eccitatissima, mentre lui mugolava dall’intenso piacere che gli stavo regalando con quell’assolo di lingua. Poi, partendo dalla punta, scendevo con la bocca ingoiando l’intero incredibile cazzo facendomi arrivare la cappella fino in gola all’inizio ad un ritmo tranquillo, poi sempre più veloce. Avanti e indietro, avanti e indietro in un pompino ...