Sabrina: una donna che sa ciò che vuole
Data: 14/09/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... pensavo ad una spiaggia diversa, così da variare un poco. L’interno non mi attrae più di tanto. ‘
Fui io a buttarmi:
– Beh, ci sarebbe un posto particolare, non so se lo conosci: Cala Violina. E’ abbastanza gettonato in questo periodo. ‘
– E che ha di particolare? ‘
– Ecco, non so se ti potrebbe piacere. Il fatto è che’ è una spiaggia nudista. ‘
– Capirai, credete che abbia problemi a mettermi nuda? O pensate che sia troppo brutta per farlo? Vada per Cala Volpina ‘
La frase civettuola richiedeva una pronta smentita da parte nostra. Così facemmo e ci recammo in auto lasciandola ad alcune centinaia di metri dalla spiaggia.
Arrivati, approfittammo della pineta retrostante per toglierci gli abiti e ci stendemmo al sole dopo esserci sottoposti al rito della crema. Io e Massimo facemmo una gara scherzosa per avere il privilegio di spalmarla sulla schiena di Sabrina, che altrettanto scherzosamente ci cooptò entrambi, ridacchiando quando scendevamo involontariamente (?) a toccarle le natiche sode. Poi toccò a noi e devo dire che sentire le sue mani che mi scivolavano sui muscoli della schiena e del collo, carezzando più che spalmando, mi fecero reagire tanto che fui costretto a stendermi bocconi per evitare quel che è la scortesia più grande tra i naturisti: mostrare apertamente l’eccitazione. Lo stesso fu per Massimo con Sabrina che, continuando a scherzare, provava a ribaltarci. Nel movimento ci mostrava i suoi anfratti più segreti, i suoi ...
... seni sobbalzanti, e ciò non contribuiva affatto alla nostra ‘tranquillità’.
Ci crogiolammo al sole per diverso tempo, guardandoci intorno. Non c’era troppa gente: tante coppie, diverse famiglie, pochi single di entrambi i sessi. Facemmo il bagno e ancora prendemmo il sole conversando pigramente fino a che fu ora di tornare indietro per il pranzo. Raccattati asciugamani e zaini ci inoltrammo nella pineta verso l’auto
Fu durante la sosta per rivestirci che avvenne quel che è indimenticabile nella mia memoria.
Io e Massimo stavamo tirando fuori i pantaloncini dagli zainetti e ci accorgemmo che Sabrina, a due passi da noi, ci guardava senza accennare a rivestirsi. Il suo atteggiamento, il suo corpo, la posa che assunse trasmetteva un messaggio sensuale ed invitante. I suoi occhi passavano sui nostri corpi, ora l’uno ora l’altro, scrutando ogni centimetro di pelle, ogni muscolo, soffermandosi soprattutto all’altezza del pube dove i nostri uccelli, capendo l’antifona prima di noi, già stavano tirando su la testa.
Non disse una parola, semplicemente gettò un asciugamano per terra tra me e Massimo e vi si inginocchio sopra stendendo le mani verso i nostri ventri.
Ricordo bene che sussultai al primo tocco, reagendo con una subitanea erezione che lei apprezzò:
– mmmmhhhh, bravo il mio soldatino, subito sull’attenti. –
Poi non poté più parlare perché aveva aperto le labbra e preso in bocca il mio cazzo, facendolo indurire sempre più. Di lato Massimo ci guardava, ...