1. Sabrina: una donna che sa ciò che vuole


    Data: 14/09/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... eccitato anche lui dalla lenta sega che Sabrina, senza smettere di succhiarmi, gli stava praticando.
    
    Leccò e succhiò i nostri cazzi alternandoseli nella bocca, tirandoli a se per leccarli entrambi, tentando senza riuscirci di prenderli in contemporanea. La sua bravura e l’evidente voglia che metteva nello spompinarci assieme ci fece presto raggiungere il punto di non ritorno e l’avvertimmo che stavamo per venire.
    
    – Venitemi in bocca… voglio bervi, voglio saziarmi col vostro seme –
    
    Prese a succhiare con più fervore il cazzo di Massimo mentre segava più veloce me, ed il mio amico cedette dopo poco. Vidi distintamente le guance di Sabrina incavate dalla suzione, i suoi spasmi mentre Massimo le schizzava in gola e lei deglutiva senza smettere di succhiare, e godetti anche io. Il mio primo schizzo la colse su una guancia ma subito si staccò da Massimo per prendere in bocca me e succhiarmi fuori tutto quello che avevo, mentre io rantolavo il mio piacere. Alla fine leccò ancora amorevolmente entrambi, ripulendoci, baciando con trasporto la punta dei cazzi che stavano perdendo il loro turgore. Senza rialzarsi ci guardò con un sorriso a trentadue denti:
    
    – Siete proprio dei ragazzacci, guardate cosa avete fatto fare ad una donna sposata: una bella abboffata di sperma. –
    
    E scoppiò a ridere, e noi con lei.
    
    In allegria ci rivestimmo e ci avviammo per il ritorno.
    
    Il giorno successivo, di comune accordo, io e Massimo le facemmo recapitare al ristorante dove stavamo ...
    ... pranzando tutti insieme, una bella pianta, una tibouchina, che sapevamo piacerle, con un biglietto anonimo.
    
    Lei fu molto contenta e capì subito chi erano i mittenti, mentre Vincenzo scherzò, non so fino a che punto realmente o fu per far buon viso a cattivo gioco, ricordando la sua frase:
    
    – Mia cara, vedo che mi hai preso in parola: ti ho autorizzato l’altro giorno e già hai trovato uno spasimante. –
    
    Ridemmo tutti, soprattutto Sabrina. Credo che il padre di Massimo abbia subdorato qualcosa cogliendo il nostro scambio di sguardi a tre, ma non posso esserne sicuro.
    
    Il giorno dopo ancora fu proprio lui a fare la battuta:
    
    – Sabrina, oggi niente piante, fiori o gioielli? –
    
    La sua risposta ci gelò tutti per un istante:
    
    – Oggi no… ma Vincenzo non può essere sicuro che non ha le corna –
    
    E rise, stemperando la situazione. Noi ridemmo tutti con lei ma non Vincenzo che vidi impallidire di colpo per poi esporre un sorriso che sapeva di amarezza.
    
    Far finta di niente &egrave sempre una buona cosa quando non sai bene come comportarti, e l’adottammo tutti quanti cosicché l’atmosfera, che si era fatta comunque tesa, si rasserenò. Povero Vincenzo, posso solo immaginare cosa gli stesse passando per la testa in quei momenti, ma poteva solo prendersela con se stesso.
    
    Certo lei non faceva nulla, perfettamente inserita nel suo ruolo dominante, per risparmiarlo. La sera stessa, a cena, non ricordo come si tornò sull’argomento, ancora disse:
    
    – ma insomma… mio marito ormai ...
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