Sabrina: una donna che sa ciò che vuole
Data: 14/09/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... bacino che pareva dotato di vita propria, che mi sorprese con una frase:
– Visto come ballate tu ed il tuo amico’ sarà il caso che io mi trovi un amante giovane ‘
Lo disse sorridendo maliziosa, senza smettere di muoversi, le gambe incastrate alle mie, gli inguini quasi a contatto (io sono alto 185 cm). Non seppi cosa replicare, in fondo era un’amica dei miei e non potevo celarle l’evidente erezione che mi riempiva i pantaloni e le strusciava sul pancino. Imbarazzato, al termine del brano, la ricondussi al tavolo facendomi dare il cambio da Massimo anche al quale, ma lo venni a sapere dopo, aveva detto una cosa simile.
L’imbarazzo, che era svanito man mano che il gonfiore dei miei pantaloni veniva scemando mentre parlavo con i nostri genitori, tenuto appena vivo solo dall’ammirare le belle gambe di Sabrina intenta a volteggiare con il mio amico, tornò prepotente, senza possibilità di ignorarlo, al loro ritorno al tavolo.
Si erano seduti, accaldati e leggermente sudati, gettandosi con golosità sui cocktail rinfrescanti. Sabrina non la finiva più di ringraziare me e Massimo per averla fatta ballare, senza tralasciare stoccatine al marito sulla sua stanchezza, sul fatto che non fosse più così divertente. Al che, in un sussulto di, forse, dignità, lui rispose pur tenendo un tono scherzoso:
– Cara mia, allora ti autorizzo a trovarti un amante che ti faccia fare tutte queste cose al posto mio. ‘
La risposta di Sabrina fu gelida:
– E non solo queste direi, tu ...
... come amante sei una ‘catastrofe’ ‘
Tutti quanti facemmo ipocritamente finta di non aver capito dedicandoci agli i-phone, alzandoci per andare al bagno, parlando tra di noi. Tutto meno che rimarcare l’evidente umiliazione di Vincenzo.
Dopo questa frase la serata, che era comunque vicina al termine, si trascinò per pochi altri minuti, il tempo di finire le bibite e di salutarci dandoci appuntamento per il giorno dopo.
Il mattino io e Massimo ci alzammo tardi e raggiungemmo gli altri in spiaggia. Lì, sotto degli ombrelloni che volevano imitare, senza riuscirci, delle coperture di foglie di palma degne di una spiaggia tropicale, ci intrattenemmo poco volendo recarci presso uno stabilimento vicino dove avevamo visto alcune ragazze carine. Al ritorno, nel tardo pomeriggio, senza aver saputo o potuto ottenere altro che un paio di numeri e promesse vaghe, trovammo le tre coppie di amici intente a discutere: l’indomani Vincenzo sarebbe andato a fare una battuta di pesca con degli amici e cercava di convincere i nostri genitori ad accompagnare Sabrina che invece voleva fare un’escursione. A me e Massimo bastò una rapida occhiata d’intesa per proporci come accompagnatori, con grande gioia dei nostri genitori che volevano invece rimanere ad oziare sotto gli ombrelloni.
Detto e fatto, il mattino seguente passammo a prendere Sabrina, Vincenzo si era alzato all’alba, per andare in un posto ancora da decidere.
– Allora, cari i miei cavalier serventi, dove vogliamo andare? Io ...