Fuga con l'harley
Data: 13/09/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... muscoli che all’inizio erano un pochino tesi rilassarsi, rallenta un altro poco, la stringo, premo i seni contro la sua schiena, la strada ora è dritta, scende in una vallata che attraversa in tutta la larghezza per poi risalire dall’altro lato, come una riga tracciata con una matita, per poi sparire tra il culmine delle colline.
Margie dopo un brusca accelerata spegne il motore.
Siamo immersi nel verde, nel cortile di una locanda, ricavata da quello che sembra essere stato un vecchio mulino ad acqua. Un torrentello scorre limpido e pacioso, l’ombra e il fresco la fanno da padroni.
“E’ questo il posto dove dormiremo”?
“Certo, lo gestisce un mio vecchio compagno di università con la moglie”.
“E poi domani che faremo”?
“Non te lo dico, tutto il viaggio per te resterà una sorpresa”.
Dario e Anna ci accolgono come fossimo le loro sorelle.
Devo ammettere di non essere molto abituata a persone così affabili e gentili, però mi accorgo che le devono proprio volere un sacco di bene, mentre Anna mi accompagna a prendere possesso della stanza,
lei e Dario restano ancora qualche istante a parlottare.
“Non fosse che so che con un uomo non c’è mai andata, sarei gelosa da morire”.
Me lo dice con un sorriso, non c’è nulla di strano e misterioso.
La stanza non è molto grande,ed è arredata con mobili antichi, di noce chiaro, una piccola finestra si affaccia sul torrente, rivolta verso la vallata.
Dopo qualche istante arriva, Anna si congeda e ci ...
... sorride.
Entrambe abbiamo voglia, non vedevamo l’ora di essere da sole con un letto tutto per noi.
Va nel piccolo bagno che già ho intravisto, non aspetto che ritorni, mi tolgo la tuta, è molto traspirante non sono nemmeno molto sudata, ma a me piace far sentire il mio odore, mi denudo, e mi metto sotto alla leggera copertina ad aspettare.
Esce dal bagno tutta nuda, si è asciugata in qualche modo, quando mi stringe dopo essersi infilata sotto alla coperta, sento che è ancora umida, le pelle fresca mi fa rabbrividire. Ci baciamo, mi sale sopra, apro le cosce e sento il suo osso pubico che mi sfrega con forza, le afferro le natiche, i muscoli sono tesi, duri come il marmo.
“tra meno di un ora ci aspettano per il pranzo “
Me lo sussurra in un orecchio, lo prendo come un invito a non tergiversare, ad andare subito al sodo.
E’ stato uno dei più bei sessantanove della mia vita, ci sto pensando mentre siamo sedute al tavolo che ci hanno apparecchiato, sotto ad una pergola di gelsomino, vicino al torrentello che scorre silenzioso.
Anna è una grande cuoca, tutto a base di pesce di fiume, ci siamo bevute una bottiglia di un bianco della zona, Margie ha detto che più tardi andremo in un posto con la motocicletta,
“ora però vorrei farmi un sonnellino”
Le dico di andare, mi sarei messa su uno dei lettini fuori all’ombra, anche io ho bisogno di stare sola e pensare.
Riesco solo a vederci dentro al letto, all’orgasmo simultaneo che ci siamo procurate, con le bocche ...