Santina
Data: 31/08/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: patopato, Fonte: Annunci69
... accomodare, le chiedo se vuole qualcosa da bere. La situazione mi imbarazza un po', dopotutto io e lei non abbiamo confidenza, per cui non osavo spingermi al di là di domande generiche.
Ma lei è un fiume in piena. Mi racconta che per l'ennesima volta, aveva litigato con l'energumeno del marito, che oltre ai soliti rimbrotti, l'aveva schiaffeggiata e umiliata, dicendole che era una merda di donna, che doveva vergognarsi e che lui meritava di avere una donna figa e non un cesso come lei. Un vero lord, insomma!
Non sapevo cosa dire e, soprattutto, cosa fare. Mi venne spontaneo abbracciarla, cercando di consolarla un minimo. Sentii che aveva accettato questo mio innocente abbraccio, anzi avevo l’impressione che si stava accomodando tra le mie braccia, appoggiandosi con il seno al mio torace.
Io restavo immobile, ma sentivo indistintamente i suoi capezzoli farsi sempre più turgidi, mentre le sue mani mi stavano accarezzando le spalle, scendendo sui fianchi, per poi risalire.
Anche non volendo, mi stava salendo una certa eccitazione, ma volevo tenerla a bada. D’altronde lei era amica di mia moglie.
Santina non parlava, ma mi fissava con uno sguardo languido e invitante. Non avrei voluto, ma l’eccitazione prese il sopravvento.
Mi avvicinai, cercando la sua bocca, che trovai accogliente, mentre la sua lingua saettava cercando la mia. Oramai ero partito. Non ricordavo di essere sposato, non mi interessava che anche lei lo fosse, avevo solo in mente di godere e farla ...
... godere. Era proprio quello che voleva anche lei.
Ci spogliammo velocemente, i suoi indumenti caddero a terra, mostrandomi il suo fisico, davvero poco aggraziato. Ma non mi interessava. Come non interessava lei di farsi possedere praticamente da uno sconosciuto.
Mi gettai a capofitto sui suoi piccoli seni, baciando e leccando i capezzoli appuntiti. La sentivo ansimare e, nel contempo, pregarmi di essere delicato.
“Mi basta quel bastardo di mio marito che mi scopa senza farmi mai godere”, mi disse, “fammi tutto quello vuoi, ma fammi godere almeno una volta come Cristo comanda”.
Incredulo, mi gettai tra le sue coscione, gliele accarezzai con dolcezza e gliele scostai per farmi spazio e iniziai una languida e prolungata leccata, cercando di farmi strada tra una selva di peli nerissimi e incolti. Il tutto accompagnato da un concerto di gemiti che Santina continua ad emettere. Accompagnati da tremiti e brividi sul suo enorme corpo. Ero estasiato. Non ricordavo di essere mai stato così eccitato.
La sentii venire sulle mie labbra. Eravamo entrambi totalmente impiastricciati dai suoi umori e la cosa mi intrigava oltremodo. Mi tirai su per baciarla e farle assaggiare il suo sapore. Gradiva, eccome se gradiva. Si scambiammo un bacio lunghissimo, intenso e pieno di saliva.
Ci stavamo limonando da qualche minuto, quando mi chiese di essere penetrata.
“Sii dolce, come lo sei stato sino ad ora”.
Non me lo feci ripetere. Mi posizionai tra le sue cosce e, usando il mio ...