Lezione in palestra (edm.10) - Racconti Erotici

Lezione in palestra (edm.10)

... probabilmente a vedersi sfiorire… i primi accenni di rughe segnano il contorno occhi e la pelle del collo. Una signora del suo livello guarderà certo con disprezzo alla volgare falsità di certi ritocchi al botulino, ma, probabilmente, gli sguardi degli uomini, marito compreso, sono oggi meno smaniosi di quelli di un tempo e lei ne patisce.

Sono davvero indeciso: rifiutare l’invito sembra uno sgarbo, ma la situazione è anche un po' imbarazzante e, dopo tutte le vicende della giornata, sono privo di energie.

“vorrà scusarmi Elsa, si è fatto davvero tardi! domani mi attende una giornata intensa; sono sicuro che non mancheranno altre occasioni per continuare questo piacevole dialogo e magari anche per brindare ai successi scolastici di Eugène!”

“che caro! come preferisce, conosce la strada! arrivederci e guidi con prudenza!”

Esco finalmente all’aperto e l’aria fresca della notte pare liberarmi come d’incanto dalla densa pesantezza delle emozioni di questa ennesima, folle serata.

Mentre con la fedele panda costeggio la statale del lago in direzione di casa ripenso a tutti gli eventi di questi giorni: Eugène è con buona probabilità segnato da un conflitto piuttosto intenso i cui contorni iniziano ora, lentamente, a delinearsi.

“quando la notte è più buia”, “i compromessi che una certa posizione sociale impone”: frammenti di frase si sovrappongono all’immagine scarmigliata della signora Baudet, alla sua “crisi nervosa”, ai repentini cambi d’umore d’Eugène…

“in ...

... che manicomio mi sono cacciato!” penso a bassa voce aprendo la porta di casa…

“sei tornato finalmente! Non ti sembra di fare un po’ troppo spesso le ore piccole?

“hai ragione mamma, ma dovevamo finire una cosa per l’interrogazione di domani”

“di oggi vorrai dire!! Fabio, Fabio: sono stata io a spingerti verso questo lavoro, ma ora quasi me ne pento sai??? Ti vedo assente, cambiato… sembra che non ti interessi più nulla al di fuori dei Baudet”

“mamma dai! Stai esagerando, vai a letto che siamo stanchi tutti e due!”

“avevo anche preparato la tua torta preferita, ma me la sono dovuta mangiare da sola!”

“grazie! Sei la mammona più bella del moribondo monfo! Dai mangiamone insieme una fetta ora!”

“no, adesso è tardi!”

“tisanina e tortina?? E dai mammina!”

“uh come sei viziato! Ma chi me l’ha fatto fare a me, a tenere un figlio intellettuale!!” sorride, compiaciuta, mentre riempie il bollitore

“vedrai che questo figlio tuo, ti darà grandi soddisfazioni! Per la cronaca questa sera ho fatto tardi perché mi sono fermato a parlare con la signora Baudet!”

“sarà, ma io non tengo un buono presentimento! E poi non devi trascurare i tuoi studi”

“è tutto sotto controllo mamma, anzi probabilmente uno di questi giorni andrò in città… il professor Lambordi mi ha proposto una borsa di studio per una importante campagna archeologica in Grecia la prossima estate!”

“e cosa aspettavi a dirmelo, brutto scimonito!” si avvicina e mi dà uno schioccante bacione sulla ...