Linda la nerd – La vendetta di Linda
Data: 18/08/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... guardò prima il seno e poi l’inguine. – Potremmo organizzare una simpatica competizione io e lui, una gara su chi ti succhia le tette o ti lecca la passera meglio. – aggiunse con un sorriso, e a Francesca sembrò che non ci fosse un solo grammo di scherno ma solo pura e semplice libido nelle sue parole. – Fare sesso con te sarebbe il premio.
Sentì di nuovo l’utero schiudersi ed una grossa goccia di bava sciogliersi nel tessuto delle mutandine. Avrebbe potuto strizzarle, dannazione, tanto si erano bagnate. Afferrò la maglietta, s’infilò la testa e la abbassò. Il cotone sembrò carta vetrata quando passò sui capezzoli, rigidi e sensibilissimi. Usò il dolore che le salì al volto come una smorfia di disgusto.
– Siete due cazzo di pervertiti. – sbottò, riassumendo parte di quello che le vorticava nella mente ancora umida di piacere mentre indossava le scarpe. Raggiunse la porta della camera. – Potete baciarmi il culo.
Si girò avviandosi attraverso il corridoio, sentendo ugualmente i due discutere, con Tommaso che diceva a Linda che le avrebbero dovuto lasciare almeno mezz’ora per pensarci, ma la ragazza rispondeva che non se li meritava. Marianna o Vincenza avrebbero accettato volentieri, al suo posto, riconoscendo l’onore che avrebbero concesso loro. Anzi, le avrebbe chiamate subito e chiesto cosa ne pensassero. Lui però ribatté che almeno venti minuti dovevano lasciarglieli, forse non un minuto in più, ma sarebbe stato corretto concederle il tempo di ragionare sulla loro ...
... proposta. In fondo, aggiunse ironico, come si sarebbe comportata lei se una ragazza le avesse proposto la possibilità di spompinare il suo ragazzo, ma avrebbe dovuto pagare in natura.
Mentre Francesca sbatteva la porta d’ingresso della casa di Tommaso sentì la biondina ridacchiare senza capirne il motivo. Ma quello era l’evento meno folle della mattinata, pensò la ragazza, avviandosi fuori dal giardino dal prato falciato di fresco.
Il sole illuminava la periferia di Caregan, ma lei si sentiva come se una tempesta avesse sferzato il suo corpo ma soprattutto la sua anima. Sentì le campane della chiesa nei pressi suonare le dieci di mattina, ma quel giorno sarebbe proseguito con ben poca voglia di essere allegra. L’avevano davvero ingannata, quei due stronzi! L’avevano trascinata in casa di Tommaso, dove l’aveva sedotta e portata a letto e… beh, quei baci, cazzo… l’idea che non avrebbe più potuto essere baciata in quel modo le fece stringere lo stomaco e venire la nausea. Dove l’avrebbe trovato un altro capace di darle quelle emozioni? Si infilò le mani nelle tasche dei pantaloncini e si avviò lungo la strada, verso la fermata dell’autobus con la testa incassata tra le spalle.
Ogni passo che la allontanava da quella casa, comunque nemmeno lontanamente paragonabile alla sua villa, le riempiva il cuore di lacrime. Perché quella stronza di Linda non se n’era andata davvero? Lei avrebbe voluto davvero essere tra le braccia di Tommaso.
All’inizio, d’accordo, l’intenzione ...