1. La Caduta, Atto Ottavo. Delle conseguenze dell’elezione di Amsio Calus e di ciò che accadde.


    Data: 12/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... della mia terra.-. Lui le sorrise, notando il di lei sguardo luminoso.-No, infatti. Ma dimmi, ti prego, alcuno ti ha onorata della sua compagnia?-, chiese.-Invero no. Septimo era invaghito di Delsia, ed ella ora é scomparsa senza lasciar traccia.-, rispose la giovane nera, non senza una punta di gelosia, mentre accarezzava piano la guancia di Amsio. L’Imperator si accorse di essere eccitato da tale sottile erotismo. Entrambi sapevano come sarebbe finita, ma era l’intermezzo a deliziarli entrambi. Efia sorrise quando sentì le dita dell’Imperator sulla sua gamba lente salire.Si voltò, il viso a poca, pochissima distanza da quello dell’uomo. Erano in piedi in mezzo alla stanza, il letto era a poca distanza, un letto regale, sublime giaciglio di amanti.-Volete del vino, mio signore?-, chiese lei. Lui annuì. Rifiutare sarebbe stato vagamente scortese, sebbene comprensibile. Efia pigiò un tasto. Pochi istanti dopo giunse una serva.-Mi avete chiamata?-, chiese, gli occhi bassi e il piglio di chi non usa far domande.-Porta ti prego un calice di vino a me e al mio signore, che oggi mi ha onorata facendomi visita.-, rispose Efia. Il tono era vagamente altezzoso, ma non arrogante. Amsio la guardò.Era una principessa, ma tutto il lei lasciava trasparire una vita tutt’altro che trascorsa nella bambagia. La domanda gli sorse.-Mia diletta compagna, dimmi se puoi, cosa facevi al paese che fu tuo? Quali i tuoi obblighi?-, chiese. Lei sorrise, ma c’era tristezza nel sorriso.-Fui a lungo ...
    ... preparata, come figli e figlie del padre mio re. Tutti dovevamo saperci battere, esser forti, conoscere i numeri e i nomi degli Dei. Era nostro dovere esser umili e ligi al dovere.-, disse.-E immagino che questo esser qui, a languire, ti faccia sentire a disagio…-, disse Amsio.-Non particolarmente, ma potendo tornare a cacciare tra le steppe della mia patria, ne sarei lieta.-, disse, -Io e la mia gente siamo predatori, ma sapevamo che Roma ci avrebbe sterminati se solo l’avesse voluto. Così suggellammo il patto. E io sono parte del patto. È giusto così.-.Nonostante quelle parole, Amsio notò che la giovane aveva abbassato appena la sguardo.Fece per parlare, ma giunse il vino. Presero i calici e brinadrono, bevendo lentamente.Calus osservò nuovo quella giovane. Era bella e parlava la lingua di Roma perfettamente e senza accento. Era molto che era tra loro? Forse. Sicuramente avrebbe potuto chiedere, ma perché mai?Posarono i calici sul mobiletto accanto al letto, che faceva anche da guardaroba.Poi Amsio la baciò. La giovane lo abbracciò con il trasporto di una giovane sposa, ricambiando il bacio con la perizia di un amante navigata. Si avvinsero in un abbraccio, mentre le mani esploravano i corpi a dispetto degli abiti. Sapientemente, la giovane sciolse il nodo della toga all’Imperator che intanto disfò il complicato nodo che, una volta sciolto, fece sì che il vestito cadesse lungo il corpo della giovane come fosse stato d’acqua. Nuda, la bellezza d’ebano era folgorante: il corpo era ...
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