1. La mia mamma.


    Data: 12/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Inigo, Fonte: RaccontiMilu

    ... piccolo buco e da quell’angolazione capii che era in una strana posa, ma non riuscivo a distinguere bene.‘Deve avermi aspettato alzata fino a tardi, fino a quando si è addormentata’, pensai. ‘Doveva avere davvero bisogno di parlare con me… e io invece che ho fatto? Sono uscito e sono andato a calmarmi da solo, invece di accoglierla in casa e parlare insieme di quello che è successo’. Capii di essere stato uno stronzo e un vigliacco. Decisi che almeno dovevo entrare in camera di mamma, spegnere la TV e sistemare meglio quella splendida signora sul letto, invece che farla dormire in quella posizione, evitandole un bel mal di schiena il giorno successivo.Così, senza far rumore, girai la maniglia ed entrai.
    
    Adesso potevo vederla molto meglio. Era bellissima, con quella maglia rosa larghissima che usava da pigiama, la schiena leggermente storta su un lato e la testa caduta sulla propria spalla. Non avevo mai visto mamma in una scena del genere. Accesi l’abat-jour, spensi la TV e, muovendomi piano, misi un braccio sotto le gambe di mamma e uno dietro la sua schiena per spostarla in posizione sdraiata. Inutile dire che appena toccai la sua pelle il mio cazzo diventò di nuovo durissimo. Mamma si mosse e mugolò qualche volta, perché in quel modo le stavo disturbando il sonno. Pregai che non si svegliasse e continuai a metterla giù con tutta la delicatezza possibile. Riuscii a sdraiarla senza farla svegliare e la guardai… Era sdraiata a pancia in su, i suoi capelli corti erano ...
    ... spalmati sul cuscino, tranne il lungo ciuffo, che le attraversava il viso quasi esattamente al centro. Alla luce dell’abat-jour, la sua pelle chiara sembrava ancor più chiara e le sue labbra rosse sembravano ancor più rosse. Quella magliona rosa, ora che era sdraiata, evidenziava le forme del suo corpo tonico e i suoi fianchi magri ma generosi, e ovviamente risaltavano le sue enormi tette, che ondeggiavano delicatamente al ritmo della sua respirazione. Le sue gambe nude fuoriuscivano da quella maglia larghissima, che le arrivava poco sotto la vita, e potevo gustarmene la visione… Avrei voluto accarezzarle ma in qualche modo mi trattenni. Cedetti solo alla tentazione di alzare leggermente la maglia per vedere che mutandine indossasse. Mi girò la testa quando vidi che era lo stesso tanga bianco su cui, quella stessa mattina, avevo piantato il mio cazzo prima che succedesse quel che era successo.Anche se ero arrapato in maniera quasi incontrollabile, resistetti a tutte le voglie che quel corpo incredibile mi faceva venire, tipo toccarle le tette o metterle il cazzo in bocca. Pensai che potevo guardarla pochi altri minuti, poi sarei andato in camera mia a spararmi un’altra sega su mia madre e mi sarei messo a letto. Stavo proprio pensando questo, quando mamma aprì gli occhi.
    
    ‘Ciao, amore’ sussurrò, mentre le sue labbra rosse formavano un sorriso. ‘C-ciao, mamma’, risposi, non potendo non sorridere a mia volta.
    
    Nella luce fioca dell’abat-jour, gli occhi di mamma mi guardavano ...
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