1. La mia mamma.


    Data: 12/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Incesti Autore: Inigo, Fonte: RaccontiMilu

    ... come se quella fosse il chupa-chup più buono del mondo. Stavo per svenire, credetti davvero di svenire.
    
    Mamma staccò alla fine le labbra dal mio cazzo, si girò a guardare l’orologio a muro e si rimise in piedi. ‘Sono in ritardo’, disse, e andò in bagno, camminando come una pantera.
    
    Io rimasi lì, nudo e immobile, per tutto il tempo che mamma passò in bagno. Ne uscì pulita, pettinata e profumata, vestita con un bel tailleur. Si fermò di nuovo davanti a me, sorrise maliziosa e mi disse all’orecchio ‘poi ne parliamo’. Mi strinse giocosamente una chiappa nuda con una mano, sfiorò il mio naso col suo, mi baciò con la lingua per cinque secondi e raggiunse la porta, infilò le belle scarpe nere tacco 9, girò la maniglia e uscì.
    
    II.
    
    Passai l’intero pomeriggio in catalessi.
    
    Riuscii a rivestirmi solo alcune ore dopo che mamma se n’era andata. Non mi lavai neanche, forse perché non volevo che il passaggio delle sue tette e della sua bocca su di me si ‘cancellasse’ in qualche modo dal mio corpo.Sentii il suo odore nelle narici per tutto il resto della giornata, come se la sua pelle fosse stata ancora lì a mia disposizione per farsi annusare da me, come se il mio olfatto non volesse lasciar andare il profumo di lei. Mi portai un mucchio di volte le mani al viso, per annusare anche loro, e me le guardavo come si guarda un’arma con cui è stata compiuta un’impresa straordinaria. In quel caso, l’impresa era stata stringere le tettone di mamma.
    
    Un’altra cosa che durò per ...
    ... tutta la giornata fu la mia erezione. Il mio cazzo non si toglieva dalla testa le immagini e le sensazioni che quella mattina, per pochi, magici minuti, avevo vissuto.Me lo guardavo, dritto e duro come lo era stato quella stessa mattina, e lo rivedevo entrare nella bocca di mamma, uscire e poi rientrare… Rivedevo gli occhioni di lei che fissavano i miei, mentre le mie mani le tenevano la testa e il mio cazzo inondava la sua gola con la mia sborra.
    
    Ripensavo a queste immagini e rivivevo le stesse sensazioni così intensamente che per parecchie volte, pur senza masturbarmi, fui sul punto di sborrare… Soltanto al ricordo di quello che era accaduto.Quegli stessi ricordi scatenavano un mucchio di pensieri, come ad esempio:Se era successo tutto questo, allora voleva dire che anche mamma mi desiderava? Per questo nell’ultimo periodo eravamo entrati così in confidenza da poter parlare tranquillamente del suo corpo e delle sue ‘bocce’? Per questo non reagiva mai quando, durante i nostri abbracci, il mio cazzo si induriva e premeva contro di lei? Per questo, quando quella mattina le premevo il cazzo da dietro, dopo poco aveva cominciato a muovere il culo come se non volesse altro che farselo infilare dentro da me? Oppure tutto era accaduto perché l’avevo presa in un momento di fragilità, di voglia, di eccitazione? Avremmo fatto altre cose del genere? Il nostro rapporto sarebbe cambiato? Lei avrebbe ripensato con ribrezzo a quello che era successo? Sarebbe stata ancora più triste che ...
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