La trasformazione di una giovane mogliettina
Data: 12/08/2019,
Categorie:
Etero
Lesbo
Incesti
Autore: Novellina, Fonte: RaccontiMilu
... minuscole gocce di sangue. Anche le grandi labbra erano tumefatte. Ma la sensazione di calore dentro di me, il desiderio di godere non era minimante cessato. Ma ora, ogni buca, ogni oscillazione dell’auto oltre ad essere ulteriore fonte di eccitazione era anche nuova fonte di dolere. Finalmente arrivammo a destinazione e sentii la portiera aprirsi e la signora che diceva, suppongo a una inserviente, ‘prendi la cagna e portala dal veterinario!’ Si presentò al portellone una ragazza molto giovane e graziosa. Aveva un corpetto strettissimo in vita che le facevano esplodere le generose mammelle almeno una quinta, i capezzoli forati con due anelli altrettanto grossi ma ai quali erano fissate due catenelle che le giravano in torno al collo e li tiravano in alto, molto in alto. L’inguine completamente glabro era con due grossi anelli che le bucavano le grandi labbra ai quali erano appese due medagliette con in sovraimpressione LM intrecciate tra di loro. Ai piedi stivali altissimi che arrivavano fino a metà coscia. Ma la cosa sorprendente erano i tacchi. Così alti che sembra camminasse in punta di piedi. Mi disse. ‘Giù, a 4 zampe!’ mi mise il guinzaglio e si incamminò con me al seguito, come una vera cagna, verso il castello. E fu così che vidi il suo culo nudo. AL centro un plug enorme e su entrambe le natiche le stesse lettere intrecciate, LM; non tatuate, marchiate a fuoco! Ahimè camminava nel vialetto di ghiaia e ad ogni passo le mie ginocchia erano sempre più ...
... doloranti. Finalmente arrivammo davanti a una porta che si apriva in uno stanza tutta piastrellata di bianco. Odore di disinfettante, luce intensa e in fondo alla sala una scrivania con una dottoressa in camice bianco molto sexy. Questa si avvicinò alla ragazza e le disse, ‘Dammi il guinzaglio che provvediamo a prepararla, tu nel frattempo vai a chiamare la Lady Morgana. Vuole assistere!’ e così dicendo mi trascinò nella sala adiacente. Che sembrava più una bagno con delle docce. Alle pareti erano fissati anelli per legare le cagne e senza indugio mi fissò a uno di quelli. La vidi armarsi di un guanto di crine sul quale cosparse una crema, si avvicinò e senza proferire parola iniziò a insaponarmi. Mi fregava con forza e la pelle bruciava. Veramente sentivo le ferite dei colpi ricevuti incendiarsi pulsare. Ma lei imperterrita e incurante dei miei mugolii continuava senza sosta. Mi insaponò tutta. Dai capelli ai piedi, alle zampe, come le chiamava lei. Poi iniziò quasi a mungermi le mammelle e con quel quanto il trattamento fu un tormento. Ma nulla in confronto a quando mi stappò il culo e iniziò a pulirmi dentro la figa e l’ano con quel guanto. Ero tutta cosparsa di schiuma quando si allontanò da me prese la pistola di una idro-pulitrice e iniziò a risciacquarmi con quel getto così violento e insopportabile. Non aveva pietà e più erano zone sensibili più si divertiva a colpirle. Ero distrutta, annullata. Quando improvvisamente tutto fini. ‘In piedi, e asciugati! Che poi andiamo dalla ...