1. Margherita e la vacanza (da incubo) a Viareggio


    Data: 10/08/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Incesti Autore: Margherita1968, Fonte: RaccontiMilu

    ... mia pianta del piede sentivo il cazzo del ragazzino crescere in lunghezza e larghezza, facendosi durissimo. Cresceva tanto che aveva superato tutta la lunghezza del mio piccolo piede e la cappella svettava prepotente oltre le mie dita. Nel frattempo il ragazzino seduto al mio fianco, facendosi scudo con una felpa, aveva iniziato a infilare una mano dentro i miei pantaloni di lino neri e, spostando un lembo delle mie mutandine, aveva iniziato a muovere due dita sulle mie grandi labbra, vergognosamente umide dopo la vista del membro gigante del ragazzino che continuava a masturbarsi sul mio piede. La masturbazione continuò a lungo, io non capivo più nulla terrorizzata come ero, ma anche (paradossalmente) eccitata dalla situazione di dominio che stavo subendo e dalle due dita che nel frattempo avevo infilate ben dentro la mia fica. Proprio quelle due dita che si muovevano vorticosamente e mi facevano colare umori su umori, rischiavano di farmi mugolare di piacere: mi dovevo sforzare con il massimo impegno, dato che intorno a me c’erano altri passeggeri e temevo si accorgessero di quello che mi stavano combinando i ragazzini. Mi sentivo una puttana, annullata e umiliata. Non sapevo cosa fare, ero come bloccata in preda a un terrore indescrivibile. Intanto il ragazzino davanti a me stava continuando – ormai da una decina di minuti – a masturbarsi sul mio piedino destro: sentivo il suo membro gigante e pulsante, vedevo la sua cappella enorme’ a un certo punto vidi nitidamente il ...
    ... ragazzino irrigidirsi con il suo corpo e un fiotto di sperma volare via. Successivamente uscì altra sperma calda, che si attaccò alle dita dei miei piedi, colando lungo la pianta. Pensavo che la tortura fosse finita. Invece tutti gli altri ragazzini si alternarono davanti a me, facendomi subire lo stesso trattamento con i loro cazzi attaccati ai miei piedi. Dopo un’ora di viaggio ero piena di sperma, che i bastardi non si preoccupavano neppure di pulire dai miei piedi. Nel frattempo il ragazzo al mio fianco non aveva più tolto le dita dalla mia fica. Anzi, aveva aggiunto più dita, arrivando sino a quattro e facendomi colare quantità di umori che andavano a inzupparmi il perizoma, i pantaloni di lino e, in parte, il tessuto sporco del sedile del treno. Il viaggio continuò così, quasi fino a Viareggio. Per fortuna durante tutto il viaggio mia figlia non si fece viva, né di persona né al telefono: in caso contrario, infatti, avrebbero potuto rivolgere le loro attenzioni nei confronti di Giulia, oltretutto più procace e provocante di me. Prima di arrivare a Viareggio i ragazzini mi umiliarono, ridendo e facendomi numerose foto con il cellulare: ai piedi sporchi di sperma, al mio corpo, al mio viso sgomento. Quando, prima di alzarsi e andarsene, il ragazzino al mio fianco tolse le dita e la mano da dentro di me, sentii la mia fica slabbrata e indolenzita, oltre che completamente grondante. Da lì a pochi minuti avrei dovuto alzarmi anche io, per raggiungere mia figlia e scendere a ...