1. la verginità ad un altro.


    Data: 11/03/2018, Autore: unoduetre, Fonte: xHamster

    ... stava accadendo era esattamente ciò che mi avevano assicurato sarebbe successo. La sua vergogna che veniva meno, il suo viso via via più rilassato, il respiro meno affannoso, tutto era esattamente come mi avevano descritto.
    
    Ad un tratto le mani degli uomini cominciarono a sfiorarle i seni. Da fuori, da sopra la felpa che indossava. Li per li si tirò indietro, ma la loro garbata insistenza la fece desistere.
    
    “Tranquilla” le ripetevano, “rilassati, stai tranquilla non c’è nulla di male”.
    
    La videocamera stava riprendendo tutto, del milione di lire che avevo speso la metà era andata per il video che mi avrebbero lasciato.
    
    Le dita degli uomini pizzicavano i capezzoli della mia fidanzata decisi ma delicati. Entrambi sorridevano e lei nella sua strana vergogna sorrideva con loro. Oggi credo che se l’avessi fatto anche soltanto cinque anni più tardi sarebbe scappata senza neanche farli arrivare a toccarla come stavano facendo in quel momento.
    
    “Ti piace?” le chiese il più grande. “Non c’è da vergognarsi, è naturale.”
    
    Lei rispose annuendo con la testa. Le braccia erano appena conserte come a difendersi, così l’altro sorridendo le disse di lasciarlo andar sotto per farle sentire come sarebbe stato più bello se non avesse avuto la felpa addosso.
    
    Quando la mano si insinuò sotto la maglia e la toccò passando per il reggiseno sembrò provare per un istante molto più piacere.
    
    “Sentito? Ti piace di più così?” Gli disse il tizio con il braccio nei vestiti.
    
    Sorrise, ...
    ... sorrise ma anche stavolta non disse nulla.
    
    Lanciandomi un occhiata come a dire “va tutto bene” anche l’altro uomo portò la mano sotto la felpa della mia fidanzata e toccandola come il suo amico la vedemmo sciogliersi quasi come presa da uno strano piacere.
    
    “Toglila” gli disse, “togli la felpa”.
    
    Non mi guardò nemmeno, lasciò i due alzare la maglia e toglierle il reggiseno come se non ci fosse nulla di male, a quel punto i capezzoli nudi e turgidi su quei seni perfetti e sodi divennero sensibili come mai lo erano stati fino ad allora.
    
    Continuarono ad accarezza per molto altro tempo ancora. Ogni tanto una bocca arrivava sull’areola e scivolava per tutta la sua circonferenza passando proprio per l’estremità più gonfia, una volta, due , tre, poi lo fecero entrambi ed uno azzardò un piccolo bacio sulle labbra.
    
    Quello fu una specie di segnale. La reazione al bacio avrebbe determinato il modo in cui proseguire.
    
    Se avesse accettato senza tirarsi indietro sarebbero andati oltre, altrimenti avrebbero continuato a stimolarla ancora nella stessa maniera.
    
    La mia fidanzata per fortuna non disse nulla, si lasciò baciare le labbra e lasciò che la lingua dell’uomo le disegnasse i contorni della bocca senza schifarsi o allontanarlo, a quel punto l’altro le prese la mano e se la poggiò sul pisello.
    
    “Lo hai mai visto quello di un adulto?” Gli disse tenendole il palmo pigiato sui suoi pantaloni. “Vorresti vederlo?”
    
    A questa domanda non pretese risposta. Nella maggior parte ...