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I tuoi testicoli devono morire
Data: 04/08/2019, Categorie: Incesti Autore: Love4ALL, Fonte: EroticiRacconti
... inspiegabilmente avevano trovato il proprio ruolo. - Spogliati adesso e stai lontano da me perché puzzi di mmmerda! Mi vide il membro duro come un macigno e rimase sorpresa dalle dimensioni ma nella sua cattiveria intrinseca trovò la maniera per umiliarmi. - Dove sono i testicoli? Fammi toccare… Ma qui sotto non c’è niente?!?! Sono due noccioline! Sei senza palle! E scoppiò in una risata di gusto. - Ma fai davvero impressione! Riesci a scopare? Ti esce lo sperma? Andò avanti così per due o tre minuti… Alla fine si alzò, andò in soggiorno e tornò con un laccio. Cominciò a legarmi le palle stringendo anche troppo… - Hai le palle piccole quindi faccio molta fatica a legarle, lo sai? - Si padrona! Me le strinse così forte da togliermi il respiro a tal punto che le chiesi di mollare un po’… - Cosa, allentare il laccio? Assolutamente no! Oggi, tu, lascerai qui i tuoi inutili testicoli, capito? Lo strinse così forte che l’erezione sparì così come l’eccitazione per lasciare spazio esclusivamente al dolore. Lei mi guardava e mi ripeteva continuamente: - Ti lascio senza palle! Oggi tu non sarai più un uomo! E continuava così… Io sentivo un dolore mortale che si stava irradiando per tutto il ventre e lo stomaco. La situazione stava degenerando e così le ho chiesto di smettere… - Scusa C., ti prego adesso basta! Non è più divertimento, mi stai facendo davvero male! Lei si alzò nuovamente e tornò con ...
... due paia di manette per le mani e per i piedi e me le mise. Ero per terra inerme con dolore lancinante e lei a quel punto cominciò a colpirmi i testicoli “blu” con una forza e cattiveria inaudita. - Muori, merda! Muori! Vali meno di quello che ti ho fatto ingoiare, schifoso! Continuava a colpirmi fino a che sono svenuto. Appena ripreso i sensi lei era ancora lì che colpiva le mie palle, diventate ormai un ammasso di pelle sanguinate. Si vedevano anche i testicoli che stavano per uscire dalla sacca scrotale. A questo punto mi tappò la bocca con un’asciugamano per evitare che io potessi urlare ma dopo qualche minuto di fermò, finalmente. Perdevo molto sangue e lei rideva compiaciuta del risultato. - Eunuco! Uomo senza virilità! Sei la feccia e come tale devi subire! Aveva in mano un paio di forbici enormi e lì, in quella condizione, legato è inerme ho temuto per il peggio ma si fermò… - Adesso basta! Ho terminato! Fila in ospedale e spera che si possa recuperare qualcosa! Andai in bagno per cercare di sistemare alla male peggio quello scempio. Dovevo tenere i testicoli per evitare che mi cadessero: un disastro davvero. Dopo circa 20 minuti uscii di casa e mi recai in ospedale al quale raccontai di essere stato vittima di un agguato. Dopo due ore sotto i ferri mi dissero che era tutto a posto fatto salvo per le cicatrici e mi dimisero. Erano le 2 di notte ma decisi di non tornare a casa ma andare da lei. Una volta a casa ...