La vicina
Data: 30/07/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Marco92, Fonte: EroticiRacconti
Erano le 4 del mattino, mi ero da poco trasferito a Milano e stavo rientrando dall’ennesima serata universitaria. Nonostante gli innumerevoli drink ero in condizioni ancora piuttosto accettabili, ma mi prese lo sconforto a pensare che giornata mi aspettava il mattino seguente.
I miei genitori avevano contattato dei loro vecchi amici del mare che non vedevamo da quasi dieci anni, ma con cui erano rimasti in contatto. Questi vivevano a Como e, sentendo che mi sarei trasferito a studiare a Milano, avevano pensato bene di invitarmi una domenica da loro. Fino a qui niente di male, penserete voi, ma dovete considerare che questi amici sono estremamente bacchettoni e religiosi e che avrebbero passato l’intera giornata a giudicarmi e darmi consigli non richiesti. Come se non bastasse, loro figlia era una bambina viziata e dispettosa che, con i miei amici di allora, chiamavamo perfidamente “Moby” per il suo fisico non proprio esile.
Sbuffando salii le scale dell’appartamento e arrivai davanti alla porta della casa che avevo preso in affitto. Infilai le chiavi nella serratura quando mi accorsi che, sul pianerottolo, c’era seduta una ragazza che dormiva appoggiata alla porta di fronte alla mia. Si svegliò e alzò la testa guardandomi.
“Tutto bene?” le chiesi
“Sono rimasta chiusa fuori, le mie coinquiline non sono in casa e mi è morto il cellulare, per il resto tutto bene” rispose.
Sorrisi e, aprendo la porta, le dissi: “Se vuoi stare più comoda ti ospito”.
Si alzò in ...
... piedi e mi sorrise: “Grazie”.
La squadrai da capo a piedi e rimasi colpito: aveva lunghi capelli lisci castani con dei colpi di sole, occhi color nocciola e un ampio sorriso. Indossava un vestitino rosa scuro che le fasciava perfettamente un fisico da urlo: una quarta di seno, pancia piatta, gambe lunghe e un meraviglioso culetto a forma di panettone. Scivolò dentro casa e, quando mi passò vicino, percepii un profumo meraviglioso. Dovevo giocarmela bene, una vicina così figa era un’opportunità interessante.
Chiusi la porta dietro di me, la accompagnai in camera e le dissi: “Ti lascio il mio lettone, io mi piazzo sul divano, ti serve qualcosa?”
“Ma stai scherzando?” ribatté lei “Figurati se ti faccio dormire sul divano, per me non è un problema dormire insieme nel lettone, ma se per te lo è vado io sul divano!”
“Sicura non ti dia fastidio? Allora lettone sia!” dissi sorridendo e leggermente eccitato.
“Ti serve qualcosa per dormire?” aggiunsi.
“Eh magari se mi dai una tua maglietta così mi posso togliere questo vestito” rispose.
“Ok, prendo anche pantaloncini e maglietta per me che solitamente dormo in mutande, ma per stavolta starò un po’ più elegante” dissi avvicinandomi all’armadio.
“Per me nessun problema, puoi dormire come vuoi” replicò.
Presi due magliette e dei pantaloncini, gliene passai una e andai in bagno a darmi una sciacquata, lavarmi i denti e cambiarmi. Mi tolsi jeans e camicia e infilai i pantaloncini. Mi guardai allo specchio e ammirai ...