1. Il cazzo del signor fabio 2


    Data: 27/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gay2way, Fonte: Annunci69

    ... che interessa a lei" disse subito Fabio, capendo al volo.
    
    "Davvero? Beh ma allora vieni a guardare la partita da me, di spazio ne ho!" esclamai.
    
    Eravamo arrivati al piano. Fabio annuì. "Può essere un'idea… ne parlo con Valeria e al massimo tra una mezzora sono da te". Si fermò un attimo: il figlio stava armeggiando con le chiavi per aprire la porta, così ne approfittò per lanciarmi un'occhiata che esprimeva perfettamente le sue intenzioni. "Sempre che non sia di disturbo" aggiunse.
    
    Lo rassicurai subito. "Tranquillo. Anzi una bevuta… in compagnia fa sempre piacere". Questa volta fu il mio turno di fare un occhiolino. Lasciai le buste della loro spesa sul pianerottolo e ci separammo.
    
    Puntuale, Fabio suonò alla mia porta una mezzora dopo, come speravo. Portava un paio di birre fresche di frigo. Lo guidai in salotto.
    
    "Allora" cominciai, per spezzare un po' la tensione, mentre l'uomo si guardava un po' intorno. "Come dicevo, mi sono messo comodo per godermi la serata…" spiegai facendo cenno alla canotta e ai pantaloncini di cotone che indossavo. Erano gli stessi dell'altra volta e come l'altra volta non avevo intimo sotto. Fabio seguì il mio sguardo e sorrise quando se ne rese conto, grazie al rigonfiamento barzotto che già spuntava.
    
    "Vedo, vedo. Mi ricordavo che non ti facessi troppi problemi a stare in libertà" rispose.
    
    "No no, anzi: si sta meglio. Anzi se vuoi metterti più comodo anche tu…" suggerii. Cercai di non suonare troppo bramoso all'idea.
    
    "Mmm, ...
    ... perché no? Spero non ti dia fastidio" disse, e sentii l'ironia nella sua voce. Si siflò la maglietta rimanendo a torso nudo. Il mio cazzo si irrigidì, ma Fabio sogghignando fece finta di non accorgersene. Si sedette sul divano, occhi sulla partita che iniziava. Stappai le birre e mi sedetti anch'io.
    
    "Ah, che bello essere scapolo!" commentò, facendomi ridere.
    
    "E quelle? " gli chiesi, accennando alle scarpe che indossava. "Non le togli? Io in casa non riesco a non stare con i piedi liberi" dissi, sventolando un piede calzato da un'infradito.
    
    "Vero, ma è che sono appena rientrato a casa… mi sono a malapena riuscito a dare una lavata alle ascelle, non vorrei appestarti casa" spiegò. Effettivamente non senti lo stesso afrore sudato che mi aveva colpito la volta scorsa.
    
    "Ma figurati!" gli dissi. "Siamo tra maschi, questi problemi non te li devi fare… neanch'io ho avuto tempo di farmi una doccia." Ci pensai un attimo. "Anzi, sai che ti dico? Fatti fare un massaggio ai piedi."
    
    "Cosa? Ma no, dai, sono veramente terribili" protestò Fabio, le scarpe già calciate via, con una calza già mezza sfilata. Ma non volli sentire ragioni e lo convinsi a stendere le gambe verso di me, i piedi sul mio grembo. Gli sfilai io la seconda calza: l'odore forte, di piedi sudati dopo una giornata chiusi nelle scarpe, mi colpì il naso, facendomi indurire ancora di più. Cominciai a massaggiare, apprezzando quanto fossero piuttosto grandi e anche ben curati: sarà stato un 44 di misura. Presi a ...
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