1. Freccia rossa


    Data: 19/07/2019, Categorie: Lesbo Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69

    L’autista dopo avermi portata alla stazione mi ha scortata fino all’inizio del binario, ho un piccolo trolley, ora mi arrangio da sola.
    
    “Arrivederci tra quindici giorni signora”
    
    “Grazie Mario ci vediamo”.
    
    L’hostess controlla la prenotazione,saliamo sul vagone e mi scorta al mio posto.
    
    Sono i vantaggi di chi viaggia in classe affari, d’altronde non sono io a pagare, nel mio contratto di consulenza ci sono anche i viaggi inclusi. Solite operazioni, gesti ripetitivi, quasi dei mantra per chi viaggia su questi treni.
    
    Mi siedo sul comodo sedile, attacco il tablet alla presa della corrente,indosso le cuffiette, cerco nella libreria un disco di Hank Mobley che mi è venuto in mente prima, mentre spiegavo al responsabile commerciale, una possibile strategia per aggirare il ristagno delle vendite di alcuni prodotti esclusivi.
    
    Come sempre dopo qualche istante sono a mio agio, osservo dal finestrino le influenze liberty e art decò della struttura novecentista di Milano Centrale.
    
    Tra due ore saremo a Firenze, penso a Mia, che già sta scalpitando, ha deciso che mi verrà a prendere con l’auto, ci vorrà più di un ora, le ho detto che mi sarei arrangiata con un treno, ma non ha voluto sentire ragione.
    
    “Quel regionale ferma a tutte le stazioni, ci vuole una vita, e poi cosi’ mi faccio un giro a Firenze”.
    
    So già cosa vuole fare, mette l’auto nel parcheggio sotto alla stazione, e poi vuole andare a fare un giro in centro, un po’ di vetrine, i suoi amati mercatini, il ...
    ... panino con il lampredotto a San Lorenzo.
    
    D’altronde la capisco, non esce quasi mai, almeno io una volta ogni due settimane faccio questi viaggi, per un paio di giorni mi svago, tolgo dai miei orizzonti la campagna.
    
    Partiamo con uno scossone, mi sto già pregustando la goduria dell’allungarmi senza nessuno, quando l’hostess arriva con una signora, un po’ trafelata, deve aver rischiato di perdere il treno.
    
    Un po’ delusa ritiro i piedi, nel mio spazio, e mi ricompongo un pochino, lei mi sorride, come per dire,
    
    “mi spiace, ma purtroppo è questo il posto che mi hanno assegnato”.
    
    Lo spazio è comunque ampio, osservo la signora, alta borghesia milanese, capi di abbigliamento sobri, ma molto ricercati, Reverso d’oro al polso, due piccole gocce di platino con un punto di carato ai lobi.
    
    Tira fuori il suo armamentario, l’immancabile iphone top di gamma, e una piccola risma di fogli A4 fotocopiati, inforca un paio di occhialini da lettura, e dopo avermi dato un occhiata per controllare,
    
    inizia a leggere, e con una penna a correggere e cancellare.
    
    Faccio partire la musica, Soul Station è il disco che volevo ascoltare, siamo in tema.
    
    Il suono rilassato del sax di Hank mi distoglie dalla mia dirimpettaia, chiudo gli occhi, e mi faccio cullare dai sussulti delicati del treno che sta iniziando a prendere velocità.
    
    L’hostess ha portato uno snack, dell’acqua fresca, una tovaglietta profumata.
    
    Mi distolgo per un attimo dal suono delle cuffiette, la signora si è ...
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