1. Insperato interesse


    Data: 19/07/2019, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io ero ancora un adolescente acerbo, ingenuo e immaturo, quella ragazzina la conoscevo da oltre venticinque anni, perché alloggiava proprio nei paraggi della mia abitazione fin da quando eravamo degli spensierati e gioiosi pargoletti. Al presente, a ben vedere, me la ricordo tutt’oggi che è durevolmente stata di poche parole e d’esigue smancerie, essendo invero assai introversa di temperamento, pavida e riservata d’indole. Apparendo di continuo validi amici, pressappoco fratelli, io non l’avevo giammai avvertita né percepita come una potenziale e presumibile compagna, malgrado ciò quella sera in lei c’era stato qualcosa di difforme e d’insolito nei suoi occhi magnetici e nel suo pacato atteggiamento. Dentro i suoi occhi, infatti, sfavillava una luce mai vista prima, gli abiti che indossava la rendevano molto elegante e al tempo stesso piacevolmente incantevole e seducente.
    
    La gonna non troppo corta, ma nemmeno troppo lunga, metteva in evidente risalto due gambe affusolate e graziose, la camicetta faceva intravedere un seno non troppo florido, ciò nonostante assai ben proporzionato, rispetto al suo corpo attualmente di donna quarantenne in splendida forma fisica. I suoi capelli scuri appena messi in piega, sembravano fatti apposta per i suoi grandi occhi neri, tenuto conto che da dietro le lenti degli occhiali erano ancora più avvincenti e armeggianti, in ultimo il suo colorito bruno da fine estate la rendeva indubbiamente e deliziosamente splendida e innegabilmente ...
    ... adescatrice. Come ormai consuetudine, aveva suonato alla mia porta per lasciarmi le sue chiavi di casa, prima d’andare a cena con i colleghi. Non sapevo spiegarne la causa né interpretarne il corretto motivo, eppure quella sera m’addolorava vederla andar via, mi rattristava parecchio, mi crucciavo e m’affliggevo in special modo, anche se sapevo che l’avrei rivista nuovamente nel giro di poche ore appena, perché sarebbe rientrata per chiedermi le chiavi di casa.
    
    Io la baciai sennonché amorevolmente sulla guancia augurandole una buona serata, sapevo tutto di lei, lei conosceva, distingueva e ravvisava tutto di me. Ero ben informato di tutti i suoi fidanzati iniziali, possedevo numerose nozioni del suo gruppo d’amici, mitizzavo lei e la sua famiglia, che consideravo peraltro il mio secondo nucleo familiare, malgrado ciò quella sera non facevo altro che pensare al suo essere farneticando di lei. Aspettavo il suo rientro per poter scambiare ancora qualche pettegolezzo, per poterla rivedere così adorabile, avvenente e deliziosa come non l’avevo intravista prima d’allora. In modo repentino squilla il mio telefono, è lei, la sua autovettura si è guastata sulla strada del ritorno, fuori c’è un temporale spropositato, di quelli in cui il cielo è pieno d’elettricità, dove i tuoni sono così fragorosi da far tremare i vetri degli edifici. Io le vado incontro, lei è da sola, certamente sarà scoraggiata e spaventata di fronte a un’autovettura in sosta forzata, per di più sotto un forte ...
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