1. Ricacciare l’angoscia


    Data: 18/07/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... scrupolosamente di metterti a posto qualche ultimo dettaglio del vestito che t’ha appena avvolto. Lei arriva di lato, ha sbrigato anteriormente svariate faccende, anche lei concentrata in primo luogo nel prepararsi al meglio, in quanto ha già finito le numerose faccende che avrebbe potuto compiere anche più tardi, malgrado ciò sapeva e sentiva, chissà, dato che al momento non ha alcuna importanza. La camera con lo specchio attualmente &egrave oscurata, poiché i battenti sono chiusi, una piccola lampada dalla luce carezzevole illumina da mezza altezza e t’investe dal lato opposto all’ingresso di lei, per il fatto che per lei tu sei in piena luce, ben disegnata nei contorni e nel profilo. Lei s’avvicina ignara manifestamente affaccendata, non v’incrociate neanche con la percezione l’una dell’altra, poi distrattamente lei allunga una mano, eppure tu non te ne accorgi. Lei, infatti, come nel voler posizionare al meglio un qualsiasi oggetto mal riposto ti chiude sulla schiena e tra le spalle in maniera consona l’ultimo bottone di quel vestito, che tu in un altro modo tiravi da un lato aggiustandolo allo specchio, in maniera che arrivasse senza pieghe attraverso la vita sottile fino alle ginocchia, sopra le belle calze che stringono con trasparenza le belle gambe.
    
    Ecco, &egrave qui che devi mostrare rivelando in modo appropriato di non essere la protagonista, ma d’essere quell’enigma infagottato da quel mistero che non si può descrivere né esporre, giacché si chiama donna, sì, ...
    ... questa donna che tu impressioni marchiando chiaramente sulla pellicola. Qui, esattamente qui, poiché devi contenere diffondendo in un attimo allo spettatore la rivoluzione e la trasformazione avvenuta in questa donna, un’equivalente alle altre, forse, quella che attualmente sei tu. Ecco, la sua mano s’allunga, il bottone &egrave chiuso, visto che &egrave stata tanto inavvertita e leggera, che hai sentito solamente la seta per un brivido più stretta sulle spalle, sul seno in quell’intimo contatto sulla pelle proprio tra la pelle e la seta. Tu non devi sapere quello che &egrave accaduto, non devi chiedertelo, anche se sei di molto avvantaggiata rispetto alla donna cui &egrave realmente accaduto d’essere fulminata da qual bottone rimasto aperto e da quell’inavvertita mano di lei che ha cambiato la sua vita. Non l’hai mai fatto prima, neanche mai pensato, non potevi né sapevi, giacché ripercorri in un istante tutta la tua breve vita e non trovi niente fuori posto, niente che sia discontinuo e sporadico.
    
    La seta s’avvolge con accuratezza nella forma delle tue belle spalle, così fortemente voluto involontariamente da lei distratta e ignara, forse lei &egrave un po’ più cordiale ed espansiva, ma ciò che eravate non ha contato nulla in quell’istante. In due tempi distinguibili, ma brevissimi, ti sei voltata dal lato dal quale &egrave giunta la mano, che attraverso la seta e i capezzoli t’ha diffuso quel brivido leggero, tu hai accennato nel riprendere con gli occhi il tuo specchio ...
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