1. Voglia di mia sorella 3


    Data: 17/07/2019, Categorie: Incesti Autore: Profeta Noah, Fonte: EroticiRacconti

    ... Lei aprì gli occhi e mi guardò con un sorriso raggiante.
    
    "Volevo dirti che... non sai... quanto apprezzo tutto quello che stai facendo per me..."
    
    "Non preoccuparti."
    
    "Non pensavo potesse accadere tutto ciò!"
    
    "È stato un incidente. Poteva capitare a chiunque.
    
    "Perchè proprio a me?"
    
    "Sara! Succede... Non puoi farci nulla. E, poi, ti stavo osservando. Sei fantastica!"
    
    Sara arrossì. "Lo credi davvero?" Disse mentre si sistemava in vasca, sollevando le gambe.
    
    "Ma certo!" Risposi, portando una mano sulle sue ginocchia.
    
    "Non credevo fossi così brava. L'ultima volta che ti ho visto danzare sarà stato 3 o 4 anni fa. Cos'era quella coreografia che stavate preparando?" Sara mi spiegò. Penso fosse felice di avere qualcuno con cui parlarne, qualcuno interessato alle cose che amava. Mentre discutevamo, le carezzai il polpaccio, nascondendo la mano sott'acqua, fino alla sua povera caviglia. Ripresi a massaggiare il polpaccio. Fui sorpreso di quanto fosse liscio e muscoloso. Non so se Sara lo avesse notato, fatto sta che non disse nulla. Continuammo a parlare di danza. Mi spiegò quali passi le riuscivano meglio e in quali trovava maggior difficoltà. La interruppi solo per alcuni chiarimenti. Iniziò a dirmi del salto che aveva portato all'infortunio, sembrava ancora scossa, così cambiai discorso.
    
    "Ferma un attimo, hai..." Mi avvicinai alla guancia. Presi la ciglia che le era caduta sul viso. Con la punta dell'indice la avvicinai alle labbra e le dissi di ...
    ... esprimere un desiderio. Sollevò gli occhi. "Ok," disse, osservando le mie dita, "Fatto!" Poi soffiò.
    
    "A cosa hai pensato?"
    
    "Non posso dirtelo!" Esclamò con un sorriso, tirandomi un pò di acqua.
    
    "Dai, voglio saperlo. Almeno un indizio!"
    
    Sara iniziò a parlarmi dei suoi desideri riguardo il mondo della danza. Ora che ero così vicina a lei, avevo poggiato la mano sulle sue gambe, fino a giungere alla parte più interna, più delicata, lì, a pochi centimetri dal suo tesoro più prezioso. La pelle era così morbida, sembrava cotone. Desideravo avvicinarmi ancora un pò alla sua femminilità. E Sara, invece di fermarmi, farmi capire che la stessi infastidendo, avvicinò le gambe alla vasca, aprendole, quasi dandomi il permesso a procedere. Sara aveva smesso di parlare, reclinato la testa e chiuso gli occhi. Rimanemmo così per un pò, continuai a carezzarle le gambe. Sapevo che stavo sbagliando. Ero così combattuto! Non dovevo toccare mia sorella in quel modo ma tutto ciò sembrava così innocente. Un attimo dopo, portai la mano sempre più su. Capii che non era poi così innocente quello che stavo facendo. Ero così preso, volevo esplorare oltre, stavo giungendo al punto di non ritorno. Fu in quel momento che Sara si scosse, muovendo le gambe.
    
    "Grazie per il bagno. Ne avevo proprio bisogno."
    
    "Sono felice di esserti d'aiuto."
    
    "Non dirai a nessuno... dell'incidente?"
    
    "Certo che no! Non è stata colpa tua."
    
    "Grazie." Sara arrossì e fece un sorriso che mi sciolse il cuore. Avrebbe ...