1. La ragazza troppo bella - Parte 5


    Data: 16/07/2019, Categorie: Etero Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti

    ... hanno trovata.. Sono morta" non smetteva di dire.
    
    Dopo un pò e dopo averla calmata, mi tradusse il messaggio. L'amico suo diceva che si parlava nel loro covo del fatto che uno degli uomini mandati a Napoli per trattare un affare di armi era incappato su di lei e l'aveva seguita fino a Roma prima di perderla. Elena sapeva che quegli uomini avevano il potere di rivoltare la capitale italiana per trovarla. Negli lunghi anni in cui era la loro proprietà, aveva visto gente di tutto il mondo venire a rendere visita ai suoi boia. Vendevano armi, droghe, uomini donne e bambini, vendevano qualunque cosa potesse fare il loro profitto. Elena aveva visto più italiani nel corso della sua vita prima di scappare. "Ma forse non se ne fregano di te" tentai di dirle. "Non li conosci" fu la sua risposta.
    
    Fu una notte più che agitata per entrambe. Dormimmo poco e male. Ed il giorno dopo, Elena molto presto la mattina se ne andò. Aveva un espressione di una tristezza unica. Mi dispiaceva non poter fare niente per lei.
    
    Quando usci in tarda mattinata, incontrai il ragazzo di cui non ricordavo il nome che mi aveva aggiustato lo specchio. Gli sorrise. Lui arrossi subito.
    
    La giornata non era proprio bella. Grigia come il mio umore. Camminavo senza voglia, preoccupata per Elena. Provai a chiamarla verso le tre ma non rispose. Poi, risposi a più persone che mi chiedevano di vederci. Non avevo voglia. Tornai a casa verso le sette. Mi gettai subito sotto la doccia e poi andai a sdraiarmi sul ...
    ... divano il telecomando in mano. Chiamai Anna e chiacchierammo raccontandoci i fatti nostri per un pò. Quella sera in particolare, mi venne un pò di nostalgia di mia madre. Si possono dire mille cose, spiegare il suo atteggiamento in modo scientifico, razionale, logico, si poteva colpevolizzare mia madre, di ignoranza, di sottomissione, di cieca persistenza nell'infelicità. Ma non è cosi. Tutti hanno i proprio limiti, il problema è quando si tenta di allargarlo agli altri. Quella sera, avrei voluto chiamare mia madre e raccontarle.
    
    Il giorno dopo fu uguale al giorno di prima. Chiamai Elena piu volte ma non rispose. Cominciavo ad essere seriamente preoccupato. Decisi di andare a casa sua. Bussai per dieci minuti ma nessuno apri. Me ne andai scocciata. Ma anche preoccupata il doppio.
    
    Era mezzanotte. Stavo dormendo quando senti dei colpi alla porta. Mi alzai nel panico e senti la voce di Elena. "Sono io Monica, apri". Mi alzai ed andai ad aprire. Elena stava con delle valigie, struccata, gli occhi gonfi e rossi. La feci entrare e lei andò subito a chiudersi in bagno. Nel frattempo, misi l'acqua sul fuco e feci due doppie camomilla. Elena usci dal bagno e venne a sedersi affianco a me. Guardò la mia tazza di camomilla, si infilò la mano nelle teste, e ne tirò fuori un spinello. Mi alzai ed andai ad aprire la finestra. Oggi, non l'avrei obbligata a fumare fuori sul balcone. Dopo aver fumato in silenzio almeno la metà della sua canna, cominciò a parlare senza girarsi verso di ...