Fragore e tempra
Data: 13/07/2019,
Categorie:
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... l’argomento?’.
‘Onestamente no, primitivismo che promuove e che difende la consapevolezza del benessere psicofisico, che l’essere umano può provare mediante il contatto libero del proprio corpo, con l’ambiente naturale come lo intendi tu al crepuscolo proprio no. M’interessa invece stare essenziale e scarna per situazioni coinvolgenti e intriganti’ – gioendo allusivamente con brio, giacché in tal modo non l’avevo mai esaminata abbigliata da sera.
‘Da che luogo giungi piccina?’.
‘Ti dirò dall’esterno, arrivo a solennizzare un compleanno, zona delle alture umbre, territorio di Todi’.
‘Presumo che i tuoi saranno trenta?’.
‘Hai fatto centro, da qualche tempo, ormai nubile’.
Adesso si è appoggiata con i sandali sul retro del canapè distesa con la testa quasi che tocca il pavimento, trattiene le gambe spalancate mentre s’accarezza con gli occhi semichiusi:
‘Adesso mi esploro, così tu m’osservi per bene’.
‘Potrei finanche attizzarmi e scuotermi, non trovi?’.
Inizia in tal modo destreggiandosi con perspicaci e scaltri esordi, arrangiandosi nel vellicare i capezzoli, ingegnandosi giocherellando infine con il piercing che frattanto allunga frignando, dopo quando muove la lingua avanti e indietro vedo che lo ha anche là, poco oltre la punta. Si sfiora in mezzo le cosce con i polpastrelli, s’introduce le dita nella fica maneggiandosi in un baldanzoso e sfrontato crescendo, giacché mormora vocaboli scurrili e turpi, che io peraltro capto solamente ...
... in minima parte. Suppongo che lei mi chiami, in tal modo m’avvicino in modo sguaiato, malgrado ciò lei mi respinge iniziando il suo orgasmo individuale, dapprima adagio, successivamente poderoso, in ultimo dissoluto, disordinato, senza gestione. S’appella nel mentre ripetendo un nomignolo di donna, che io non comprendo per bene, lo ripete in più occasioni fino all’apice massimo del godimento, dopo s’incurva inveendo termini irriverenti e profanatori, rimanendo in conclusione ferma per il fatto che subito dopo manifesta:
‘Dimmi la verità? Ti sono piaciuta? Adesso baciami con amore’.
Io cedo, ubbidisco ed eseguo. E’ invero la prima volta che la bacio, quante volte avevo sennonché fortemente desiderato il farlo, già dai tempi delle scuole medie superiori, la lunga attesa a fianco del portone, dopo dentro l’automobile soltanto il migrare dei gesti sognati. Una cosa accadde, solamente quella: dal suo bagno nuda lei viene ad accovacciarsi sulle mie ginocchia per un momento, dopo scappa nella stanza, così che da dietro la porta semichiusa io spio bramosamente la malizia del suo languore dentro lo specchio e il sorriso, benché inteso come invito, non mi concede il disincanto per varcare l’uscio del negato e del proibito. Adesso è qua, in carne e ossa che reclama baci, che cos’è cambiato mi domando al presente, si è comportata con naturalezza consumata, eppure anche adesso si mostra lasciva, triviale e sconcia sul mio canapè.
‘Priscilla, levami una ...