Un Mondo Nuovo
Data: 10/07/2019,
Categorie:
Lesbo
Autoerotismo
Autore: Night_Writer, Fonte: RaccontiMilu
... sonno e per qualche secondo accarezzò l’idea di addormentarsi li. Sentiva la camicia inzuppata sulla schiena dalla brina. Un scintilla le attraversò la mente e fu tentata di levarsela, insieme ai pantaloni, per sentire l’erba su tutto il corpo. La represse. Si era alzata una leggera brezza che piegava gli steli d’erba muovendoli avanti ed indietro come le onde del mare. Il sudore e la brina sul suo corpo si erano ormai mischiate. Le venne un altro brivido. Chiuse gli occhi ed inspirò come per tuffarsi. La pelle era diventata più sensibile, ed ogni ciuffo d’erba che la sfiorava era quasi una scossa. Improvvisamente sbarrò gli occhi e si ricordò del ruscello in cui da piccola andava a pescare le rane con gli altri bambini. Questa volta la tentazione fu impossibile da reprimere. Si alzò e iniziò a correre verso il recinto. Recuperò gli stivali e prese in prestito una delle coperte che si gettò sulle spalle. Poi a passo svelto si diresse verso il ruscello. Bastarono dieci minuti attraverso un boschetto di lecci, ma le sembrarono ore. L’orecchio attento a scorgere ogni minimo rumore, che puntualmente la faceva sobbalzare. Stringeva la coperta tra le braccia. A metà strada la paura di essersi persa le attanagliò lo stomaco, poi riconobbe un albero cresciuto storto e si rilassò. Prima di vederlo sentì il suo mormorio lontano; poi tra le frasche cominciò a scorgerlo. Passo dopo passo il ruscello si avvicinava: l’acqua scorreva placida lambendo la riva di una piccola spiaggetta ...
... ghiaiosa. Era talmente limpida che bastava la luce della luna per scorgere il fondo. Si tolse nuovamente gli stivali e stese la coperta. Si sdraiò. Lo scroscio leggero dell’acqua le fece tornare voglia di dormire. Si sforzò di tenere aperti gli occhi e si mise in ginocchio. Fremeva al pensiero di quello che stava per fare. Slacciò i pantaloni e si mise in piedi. Afferrando il bordo li abbassò fino alle caviglie. Li piegò e li mise vicino agli stivali. Sganciò i primi bottoni della camicia, abbastanza da farci passare la testa, e con un gesto rapido se la sfilò. Abbandonò le braccia lungo i fianchi e chiuse gli occhi. Era nuda. Per la prima volta da quando aveva memoria era nuda e non tra le quattro pareti di casa sua. Si sdraiò, con i vestiti a fare da cuscino, e ripensò a quel racconto della sua amica: era andata al fiume, accompagnata dal fratello e dal cugino, per pescare in un’assolata giornata primaverile. Si sorpresero di trovare la sponda opposta del ruscello occupata da una dozzina di ragazzi, sia maschi che femmine. Ma si stupirono ancora di più quando si accorsero che nessuno di loro indossava nessun tipo di vestito. Tutti nudi si tuffavano, schizzavano, spingevano e lottavano, senza nessun pudore. Secondo il cugino della sua amica, un ragazzo ed una ragazza si erano pure spinti in acrobazie erotiche, ma da come l’aveva raccontato sembrava molto di più una sua fantasia che la realtà. Era rimasta molto colpita da quel racconto. Lei che si vergognava a farsi vedere in ...