Un Mondo Nuovo
Data: 10/07/2019,
Categorie:
Lesbo
Autoerotismo
Autore: Night_Writer, Fonte: RaccontiMilu
Il sole era calato da molto dietro la collina. La cera si era ormai solidificata formando strisce in rilievo lungo la candela sul comodino. Anche le cicale nei campi avevano smesso di frinire facendo sprofondare la notte in un maestoso silenzio. Erano sicuramente passate alcune ore da quando aveva provato a chiudere gli occhi aspettando che il sonno la prendesse. Eppure era ancora li a rigirarsi sul materasso ormai deformato dagli anni. Non era raro che l’insonnia la prendesse così all’improvviso: gli occhi le si sbarravano e la stanchezza spariva, lasciandola nel letto in compagnia solo dei suoi pensieri. Ogni volta che capitava, il terrore di essere scoperta dal padre la attanagliava: non riusciva a spiegarsi il motivo, ma, sebbene non fosse mai successo, si aspettava una sfuriata tremenda se il genitore l’avesse scoperta sveglia a quell’ora della notte. Quindi rimaneva li, gli occhi fissi al soffitto, ma persi in ricordi, pensieri o progetti. Quando sentiva il padre ronfare sonoramente si era arrischiata ad alzarsi ed accendere la candela, passando ore ad intingere il pennino nell’inchiostro e disegnare paesaggi immaginari. Quella notte però si sentiva particolarmente coraggiosa: il padre era tornato parecchio alticcio da una festa in paese ed era crollato quasi subito chiudendosi dietro la porta di camera sua. Aspettò un paio d’ore osservando fuori dalla finestra. Quando la luna superò la cima degli alberi si levò la veste da notte e indossò un paio di pantaloni e una ...
... camicia bianca. Ai piedi un paio di stivali che le arrivavano fino a metà polpaccio. Decise di scavalcare dalla finestra piuttosto che attraversare tutta la casa per passare dalla porta principale. Era piena estate, ma complici la brezza notturna e un pizzico di paura, sentì un brivido percorrerle la schiena lasciandole la pelle d’oca. Due respiri profondi e decise che fare. Passando rasente ai muri superò lo steccato che delimitava il confine del villaggio; attraversò i campi di grano a passo spedito, ma godendosi il contatto delle spighe sulle braccia nude; superò il pascolo delle mucche svegliando i grilli che ad ogni suo passo schizzavano via come le gocce d’acqua dopo essere saltati in una pozzanghera. Finalmente arrivò al limitare della radura: una distesa di prato, di giorno verde, ora reso quasi blu dalla luce della luna. Sentiva l’odore della natura passare per le narici. Si sorprese e tranquillizzò dall’infinito silenzio che regnava; sarebbe bastato anche un ramoscello spezzato per metterle paura e farle rinforcare la strada di casa. Si levò gli stivali e li appoggiò vicino ad alcune coperte stese sul recinto che divideva pascolo e radura. Il terreno freddo e bagnato contrastava con la calda aria estiva. Si mise a correre, piegando steli di erba ad ogni falcata. Le veniva da ridere, ma si tratteneva quasi a non voler disturbare il silenzio. Dopo qualche minuto crollò a terra sfinita. Braccia e gambe divaricate e sguardo fisso alla luna e alle stelle. Le venne quasi ...