1. Boy scout - 7


    Data: 05/07/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Marcus95, Fonte: Annunci69

    Capitolo 7: Oscurità & Ombre
    
    Uscimmo dall’ambulatorio e poi dal rifugio con la netta sensazione che Tommaso ci stesse aspettando. Invece ci sbagliavamo. Tommaso non si vedeva da nessuna parte. Ci avviammo con calma verso il campo e quando vidi la nostra tenda intravidi una figura che si agitava contro Lorenzo. Era Tommaso la figura che si agitava. Non lo stava picchiando ma stavano parlando animatamente. Ci avvicinammo e Tommaso ci vide. Mi squadrò, sbuffò e sparì tra gli alberi di corsa. Mi avvicinai a Lorenzo che aveva un faccia addolorata.
    
    «Mi spiace per tutto questo» dissi cercando di scusarmi per tutto quello che era successo.
    
    «Tranquillo Luca. Ho delle ipotesi su quanto sta accadendo, ma non ne ho la certezza» disse lui guardando Federico.
    
    «È tutta colpa mia. Ci ha beccati in doccia e…»
    
    «Mi ha raccontato. Ora portiamo Federico in tenda e tra qualche minuto tu lo cerchi nel bosco.»
    
    «Cosa!?» chiesi io perplesso. Nel bosco insieme a lui che era fuori di testa? Quella era una pazzia.
    
    «Se vuole parlar con qualcuno, quello sei tu» disse velocemente.
    
    «E se non vuole parlare con me?» chiesi.
    
    «Tu vai e ritorni qui» rispose e mi aiutò a portare Federico nella tenda. Misi vicino al mio zaino l’occorrente che mi aveva dato Andrea per una qualsiasi evenienza.
    
    Uscii dalla tenda e vidi che la cena era pronta. Tutta la Pattuglia mangiò, tutti tranne Tommaso che era ancora nei boschi.
    
    Quando finimmo la cena, presi la gavetta di Tommaso e mi inoltrai nei ...
    ... boschi. Federico cercò di fermarmi, ma non lo ascoltai. Entrai nel bosco fitto. Era buio, ma per fortuna avevo una piccola torcia che portavo sempre con me. La estrassi dai pantaloni, l’accesi ma non c’era anima viva intorno a me. Sembrava di stare in un film dell’orrore. Un luogo macabro di notte. Gironzolai tra gli alberi, chiamai il suo nome ma nessuna risposta.
    
    Decisi di andare verso una pietra che avevo visto il primo giorno in quel posto. Mi orientai e arrivai nelle vicinanze, ma non riuscivo a vederla. Sentii un ramo spezzarsi dietro di me e mi spaventai girandomi di colpo. Seduto sulla pietra c’era Tommaso con i suoi occhi neri che mi guardavano.
    
    «Spegni quell’affare, mi accechi» disse Tommaso freddo.
    
    «Scusa» dissi e mi avvicinai a lui. Mi sedetti davanti a lui e gli porsi la cena.
    
    «Gentile, ma puoi anche sloggiare.»
    
    «Capisco che mi odi ma…» cercai di dire, ma mi interruppe.
    
    «Io non ti odio, ti detesto, mi fai schifo» disse guardandomi in faccia tutto il tempo.
    
    «Non ho fatto nulla di così grave» provai a scusarmi. Alla fine era vero, non avevo fatto nulla di così tanto grave da meritarmi quella sceneggiata.
    
    «Sparisci, non ti faccio un pompino. Però Federico sicuramente sì.»
    
    «Non mi ha fatto un pom…»
    
    «Tu sì però. Per chi cazzo mi hai preso? Credi che non sappia come cazzo gode un ragazzo?» disse talmente serio da mettermi paura.
    
    «Hai ragione, ma era solo per gioco, io voglio te, tu sei il mo guardiano, non lui.»
    
    «Vattene» disse senza ...
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