1. Puttana usata per lo sciopero


    Data: 04/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69

    ... infilò proprio nella figa già piena del suo sperma, così che a ogni penetrazione sentivo la sborra colarmi fuori: mentre mi stava sfondando, e io mi facevo sempre più schifo, suonò il telefono. Il mio ragazzo era preoccupato per me, nonostante l’arrabbiatura della mattina; i miei aguzzini pensarono che potevano divertirsi ancora un po’, così mi costrinsero a rispondere mentre venivo scopata e colavo sborra dappertutto.
    
    “Ale? Ma dove sei?”
    
    “…scusa amore sono in autobus”
    
    “Ma sei riuscita a prenderlo nonostante lo sciopero?”
    
    Fu in quell’esatto momento che mi resi conto che stavo per raggiungere il mio primo orgasmo, e mi scappò un urletto. Volevo tagliare corto, e dissi che avevo fatto quel versetto per colpa di uno scossone del bus, ma lui non demordeva e diventava ogni momento più stressante
    
    “Amore, ma non sento rumori, non c’è nessuno sull’autobus? Mi dici la verità e mi dici dove sei?”
    
    E in quel momento “oooh sììììììì, godo….” urlò il barbone, e non riuscii più a trattenermi, urlando al mio ragazzo che era un cornuto, e che non ero altro che una puttana piena di sperma in quel momento, che lui non mi aveva fatto mai godere così, e che il senzatetto che mi stava riempiendo e che mi tirava forte i capelli mi stava trattando come la troia che ero.
    
    Lui rimase senza parole, e chiuse la comunicazione dopo un attimo di silenzio.
    
    A questo punto era giunto il momento che me la godessi un po’ anche io: volevano scoparmi? Bene, avrei provato a divertirmi un ...
    ... po’.
    
    Ma l’autista disse “Non crederai mica che adesso che ci stai prendendo gusto ti lasciamo continuare a godere e poi te ne vai sorridendo, vero?” quindi accostò e scese con me, assieme agli altri due uomini. Capii subito cosa avevano intenzione di fare: volevano trattarmi da troia, in modo che qualcun altro si fosse fermato e avesse abusato di me.
    
    Dopo ore di sevizie, al termine delle quali non riuscivo nemmeno più a muovermi, mi accorsi che ogni uomo che si fermava e che si sfogava tra le mie gambe lasciava loro dei soldi, e un’altra piccola donazione, cioè osservando i ripetuti abusi su di me si eccitava e si masturbava fino a venire in una specie di ciotola che il barbone aveva nello zaino. L’autista riportò l’autobus al deposito e tornò in una macchina, con cui portarono a casa me e la ciotola. A casa entrai per prendere dei vestiti puliti e fare una doccia sbrigativa come mi era stato ordinato, poi feci per tornare in macchina ma in cucina notai una figura in piedi che mi guardava. Il mio ragazzo era lì che mi fissava schifato, e quando feci per dire qualcosa mi disse “Stai zitta brutta puttana; adesso mi tolgo un po’ di sfizi che non sono mai riuscito a levarmi con te che facevi la santarellina.” Mi buttò per terra e io iniziai a implorarlo, avendo paura delle conseguenze del ritardo nel tornare in macchina. “Amore amore amore ti scongiuro, sono disposta a fare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa per te ma ti prego fammi andare adesso…”
    
    Lui mi guardò incuriosito e ...