1. Classe operaia 2


    Data: 02/07/2019, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... con tutte le costrizioni che ti imporrò e ci imporremo, voglio averti per me molto a lungo, non per sempre, ma a lungo.”
    
    “Mi sembra che tu sia molto determinata ed impositiva; hai deciso che facevamo l’amore; hai voluto che mi innamorassi; ora decidi che ci ameremo a lungo ma non per sempre perché non vuoi sparare sulla croce rossa e non lasci tuo marito; immagino che tu sia ancora innamorata di lui o di quello che rappresenta per te; la principessa ha ancora ordini per il suo vassallo?”
    
    “Senti, vassallo del cazzo, anzi della figa; io non do ordini a nessuno, come certi capireparto; io ti dico quali sono le mie esigenze e le mie prospettive; ti amo, da anni ormai; volevo il tuo amore dentro di me; me ne hai dato un avviso; ho ancora qualche verginità da offrirti e ti darò tutta me stessa; ma ho anche il desiderio di non distruggere un amore che per me ha significato tutta la vita; mio marito non è l’ideale, ma mi ha sverginato che ero una ragazzina.
    
    Sono legata a quella realtà; tu mi metterai incinta, perché io lo voglio e non puoi farci niente; sono io a conoscere l’orologio del mio corpo e a decidere se e quando farmi inseminare; tu mi darai il figlio che desidero; se mio marito accetterà un figlio che passerà per suo ma sarà tuo, io lo obbligo a cambiare e ad essere un uomo diverso; se ci riesco, vivrò con lui per mio figlio; intanto, avrò il tuo amore attraverso nostro figlio; se vuoi scappare, fallo adesso; se sei con me, benvenuto nel mio amore.”
    
    “Dammi il ...
    ... tempo di maturare queste cose; ti amo, ma anche io ho una storia a cui sono legato; capisco il tuo problema e sono con te; del figlio parleremo quando sarà.”
    
    Vanno insieme al lavoro, perché lui ha fissato per ambedue il turno pomeridiano; trovano la solita Rosa al tavolo con Titina e con Stefano; prendono posto accanto ai rispettivi coniugi, ma sono mondi separati che non comunicano; Titina è troppo presa dalla sua arroganza per concedere alcunché; Stefano sta cercando di far ingoiare a sua moglie il rospo del nuovo pettegolezzo che domina nella sala tra riferimenti piccanti e pettegolezzi più o meno inventati.
    
    A Rosa è bastata un’occhiata per cogliere quanto è avvenuto; non dimentica che, una settimana prima, era stata lei a raccogliere il magone di Mario e a farlo sciogliere in un’ora di passione sfrenata; capisce che adesso è stata Lidia, sulla scorta di quanto aveva detto una settimana prima, a concedersi all’amore di un uomo che, lei lo sapeva, amava prima ancora che si parlasse di adulterio e di legge del taglione.
    
    Mario, durante le settimane successive, nel tempo che trascorre facendo da ‘guardiano’ senza voglia e leggendo scartoffie, avvia il suo progetto di liberarsi dalla schiavitù di un matrimonio morto, non tanto per le scopate libere quanto per un atteggiamento da capricciosa e velleitaria che denuncia l’assoluta incapacità della moglie di assolvere ruoli; coglie bene che, convinta che il matrimonio sia indissolubile in ogni caso, vuole permettersi tutte ...
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