Zio Mario
Data: 28/06/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Anale
Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster
... spingi che così il buchetto si dilata mentre zio te lo lecca per bene.
Presi a spingere e in breve sentii che i muscoli perianali si stavano rilassando. Si sta aprendo, gli dissi, lo sento che si apre e mollai una lunga scoreggia proprio sul suo viso.
Così, brava, continua così; se scoreggi vuol dire che il buchetto si apre. Guarda riesco perfino ad infilarci la punta della lingua. Adesso lo zio ti lecca l'interno e te lo bagna per bene di saliva.
Cosa vuoi farmi, zio? Non vorrai mica rompermi il culetto.
Stai tranquilla, bambina, zio Mario non ti farà la bua. Te lo mette piano piano e non te ne accorgerai neppure.
Ma è grosso, è tanto grosso e io ho paura.
Non avere paura. Poi zio Mario ti fa un altro bel regalo. Cosa ti piacerebbe?
Non lo so.
Allora facciamo così. Tu adesso te lo fai mettere da brava bambina e poi, quando avrai deciso, mi dirai che cosa vuoi.
Tenendomi bloccata per le spalle ci mise parecchio a rompermi il culo. Nonostante il rilassamento il buchetto era stretto e la sua grossa cappella, dilatata la massimo dalla libidine di potersi inculare una ragazzina di diciotto anni, non riusciva ad entrare.
Mi fai male, mi fai tanto male, mi lamentavo con le lacrime agli occhi, ma più mi lamentavo più si arrapava e spingeva.
A poco a poco sprofondò dentro di me facendomi quasi urlare dal dolore e prese a cavalcarmi come un forsennato.
Dio che inculata, lo sentivo dire, mi sto facendo la più bella inculata della mia vita. Si era ...
... buttato tutto sopra di me e affondava sempre di più assestandomi dei colpi pazzeschi.
Mi hai rotto il culetto, brutto cattivo, mi lamentavo mentre lo sentivo scorrere nei miei sfinteri. Aveva preso il ritmo e capii che non si sarebbe fermato fino a che non avesse goduto, così cercai di allentare i muscoli per consentirgli di scorrere meglio e farmi meno male.
Come me la inculo la mia bella nipotina, mi diceva passandomi la lingua sulla schiena, dio come me la inculo.
Era fori di sé dalla libidine e quando mi annunciò che stava per sborrare mi affondò la lingua nelle orecchie.
Sto sborrando, piccola, sto sborrando, ti sto sborrando nel culetto.
Quando si sfilò dovetti correre al cesso. Ero tutta dolorante ma dopo un bel bidet mi sentii meglio.
Quella sera mi regalò altri diecimila euro e mi riaccompagnò a casa.
I racconti di mia sorella mi avevano parecchio eccitato e glielo dissi.
Se vuoi, una sega te la tiro gratis. Ormai era abituata a farsi pagare da zio Mario.
Capirai che sforzo, le dissi aprendomi la patta.
Comunque mi tirò proprio una bella sega. Zio Mario aveva ragione, le sue manine erano deliziose e vederle avvolte attorno al mio cazzo mi faceva arrapare come una bestia. Fortunatamente si lasciò infilare le mani nelle mutande e potei palparle la figa e il culo e farmi così una bella sborrata.
Certo che come schizzi tu non schizza nessuno, mi disse dopo che mi ebbe svuotato i coglioni. Mi piace un sacco guardarti mentre lanci tutti quegli ...