1. 1998 - la cliente -


    Data: 07/03/2018, Categorie: Etero Autore: PlutoTrieste, Fonte: Annunci69

    ... va fatto subito. Mentre lei smaltisce l'orgasmo, i mi do una bella unta al punteruolo, poi mi piazzo tra le sue gambe, la rovescio a pancia sopra sul banco, mi piazzo i suoi polpacci sulle spalle e con un unico colpo di reni le sprofondo dentro fino alle palle.
    
    Altro grido belluino.
    
    Altra invocazione al Padreterno.
    
    Poi inizio a muovermi dentro di lei e si paralizza di botto, a bocca spalancata ed occhi sbarrati, senza respirare per almeno un minuto. Infine tira il fiato ed un sorriso da orecchio ad orecchio le illumina il volto.
    
    - Oh siii! - sibila, felice. - Era ora, era ora! Finalmente un po' di cazzo vero.- e inizia a muovere il bacino a tempo con i miei colpi, gustandosi la scopata senza remora alcuna. In effetti, tra la tenuta provocante ed il vederla così presa, mi manda parecchio su di giri, ma mi riprometto di trattenermi il più a lungo possibile: vista la carestia in cui si ritrova, si merita una bella scopata completa, con annessi e connessi, non una sveltina.
    
    La sbatto per bene tenendola per i fianchi, e non mi ci vuole poi molto per farla venire una seconda volta. Stavolta è leggermente più discreta: si limita a una sequenza di gridolini cadenzati al ritmo dei miei colpi, poi inarca la schiena e gorgoglia nel vero senso della parola.
    
    Non intendo darle tregua e mi sfilo da lei con l'idea di scoparmela da dietro, possibilmente aggrappato alle sue tette, ma lei è di tutt'altro avviso. Non appena la faccio scendere dal banco, si abbassa di scatto, ...
    ... accosciandosi davanti a me. Si appropria del mio uccello con un cipiglio deciso che mi fa desistere immediatamente da qualsiasi lamentela.
    
    Lo osserva per un momento con aria affamata, poi spalanca le fauci ed imbocca la cappella, con un basso mormorio da golosa, neanche si fosse infilata in bocca un Ferrero Roche. Con l'altra mano mi agguanta le palle ed inizia un pompino da vera professionista bolognese, di quelle capaci di risucchiare una pallina lungo la canna dell'acqua per innaffiare il giardino.
    
    Mi godo la pompa, ma già che ci sono finisco di togliermi la camicia, il che mi è utile per distrarmi dalla dolcissima tortura a cui mi sta sottoponendo. Lei alza lo sguardo e mi fissa negli occhi, con sguardo da allupata e mi rifila un succhiotto alla cappella che mi fa cedere le gambe.
    
    - Vacci piano.- le sussurro.- Vorrai mica farmi venire subito!?-
    
    Lei risputa il papagno per un secondo. - Non hai idea di quanto mi piacerebbe farti venire nella mia bocca.- altro succhiotto. Ma poi si calma. Mi tiene in bocca la cappella e nel frattempo sbircia verso il lubrificante abbandonato sul banco.
    
    Allunga una mano, afferra il flacone e, senza interrompere il lavorio di lingua, lo apre e se ne spreme una una dose decisamente generosa sulle dita. Poi infila la mano tra le cosce e da una nuova sacrosanta lubrificata.
    
    Finalmente soddisfatta, mi libera il cazzo e si rimette in piedi. Io finisco di togliermi i vestiti mentre lei torna a sdraiarsi sul banco, spalancandosi la ...
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