L'infermiera (settima parte)
Data: 26/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: masoc, Fonte: EroticiRacconti
Il risveglio fu traumatico. Era ancora immerso nel sonno quando la porta della camera si aprì e le due ragazze gli saltarono addosso spaventandolo a morte. Lo rivoltarono sulla schiena e lo immobilizzarono legandogli polsi e caviglie ai quatto angoli del letto.
Dopo averlo imbavagliato lo cosparsero di ceretta bollente e gli depilarono gambe, cosce e addome.
La sofferenza fu atroce, soprattutto quando gli depilarono le palle. Ad ogni strappo, si inarcò ed emise urla belluine fortunatamente ammortizzate dal bavaglio, altrimenti avrebbe svegliato l’intero condominio.
Marta lo ricompensò con un lungo massaggio rinfrescante che si concluse, sotto lo sguardo di disapprovazione di Sonia, con una sega magistrale che lo condusse ad una eiaculazione pirotecnica, schizzi e schizzi di sperma che inondarono la mano di Marta e il bassoventre, arrivando a scolare sull’asciugamano posto a protezione del letto.
Sonia osservò corrucciata la scena, la gelosia la divorava, ma si rendeva altresì conto che per tenerlo buono e sottomesso qualcosa si doveva pur concedergli.
Poi fu slegato, gli fu permesso di lavarsi e gli prepararono un’abbondante colazione che divorò famelico, non avendo mangiato nulla dal pranzo del giorno prima.
A questo punto le due ragazze uscirono per andare al lavoro e lo lasciarono solo.
Prima di rivestirsi Marco andò in bagno e si guardò allo specchio.
L’immagine che vide riflessa lo fece vergognare ed eccitare al tempo stesso.
Trovò ridicolo ...
... quel corpo, peloso sul torso e sulle braccia e completamente glabro dall’ombelico in giù.
Ma se si concentrava solo sulla parte depilata gli piaceva vedersi così liscio, quasi femmineo, con le natiche che potevano essere scambiate per quelle di una donna e il cazzo che faceva da contraltare, apparendo, senza peli, quasi più grosso e lungo.
Ristette un bel po’ a rimirarsi da ogni angolazione, poi, dopo un’ultima occhiata, si rivestì e tornò nel suo appartamento.
Decise di recarsi all’università ma mal gliene incolse.
Fuori dall’aula in cui avrebbe dovuto assistere alla lezione di anatomia, si ritrovò circondato da una ventina tra colleghi e colleghe che lo aggredirono verbalmente.
Sulle prime non capì bene cosa stesse accadendo ma le accuse che gli furono mosse gli tolsero ogni dubbio.
La partita! Gli accadimenti dell’ultimo giorno gli avevano fatto dimenticare completamente della partita.
Apprese così, tra gli insulti, che Ingegneria aveva asfaltato Medicina vincendo il torneo, che la sua squadra aveva dovuto giocare con un uomo in meno per quasi tutta la partita in quanto un paio di infortunati, anche a causa della sua assenza, non avevano potuto essere sostituiti.
Risultato? Sarebbe stato sottoposto al giudizio del comitato studentesco che avrebbe stabilito la pena da infliggergli. Appuntamento per le sei del pomeriggio. Guai a lui se non si fosse presentato.
Tornò a casa seriamente preoccupato.
Dopo pranzo ne parlò con Sonia che ascoltò assorta ...