1. L’ho spinta a tradire (racconto) conclusione


    Data: 25/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... troppo spesso, perché l’odore di sesso di cui erano impregnate la eccitava.
    
    La abbracciò da dietro, appoggiando il cazzo ormai floscio tra i suoi glutei umidi di sudore e sperma.
    
    «Devo dirti una cosa» le mormorò all’orecchio dopo un po’.
    
    «Come sei serio. Devo preoccuparmi?»
    
    «Ho rivisto Clelia» confessò.
    
    La sentì irrigidirsi tra le sue braccia.
    
    «Mi chiedevo quando si sarebbe rifatta avanti» disse piano. «Dove vi siete incontrati?»
    
    «È venuta in ufficio.»
    
    «Sapendo che c’ero anch’io? Stronza, ma coraggiosa. E che voleva?»
    
    «Dirmi che mi ama ancora.»
    
    «Ovviamente, anche se non le dispiace prendere altri cazzi di tanto in tanto.»
    
    «Abbiamo fatto l’amore» aggiunse di getto, prima di perdere il coraggio.
    
    Marco sentì le unghie di Moira infilarsi nella carne quando lei gli strinse la mano con forza.
    
    «L’hai scopata in ufficio sapendo che io ero lì vicino?»
    
    Sembrava più stupita che arrabbiata.
    
    «Mi dispiace» si scusò, «non ho saputo dirle di no. È ancora mia moglie.»
    
    «Come l’avete fatto?» gli chiese, sorprendendolo non poco. Non era certo quella la domanda che si aspettava.
    
    «In che senso?»
    
    «Ti ha fatto un pompino, ti ha dato la fica o che altro?»
    
    La domanda lo lasciò interdetto, tanto che impiegò alcuni secondi per rispondere.
    
    «Mi... ha dato il culo.»
    
    «Era la prima volta.»
    
    «Sì» rispose, anche se non sembrava una domanda.
    
    «Be’, forse dopotutto la bella addormentata non è completamente scema.» Marco cercò del sarcasmo nel ...
    ... tono di lei, ma non ne trovò.
    
    «Significa che tra noi finisce qui?» riprese lei, e stavolta Marco percepì chiaramente il suo turbamento, reso evidente dalla tensione del corpo che stringeva tra le braccia.
    
    La strinse più forte.
    
    «Non se tu mi vuoi ancora.»
    
    La sentì trattenere il respiro.
    
    «Quindi?»
    
    «Mi ha detto una cosa che da lei non mi sarei mai aspettato.»
    
    «Tipo?»
    
    «Che accetta quello che c’è tra me e te e non mi chiede di lasciarti.»
    
    «L’avevo decisamente sottovalutata. È molto più furba di quanto pensassi.»
    
    «Dici?»
    
    «Fidati. Dopo il casino che ha combinato prenderti di petto non sarebbe intelligente, e lei l’ha capito, così se la gioca in un altro modo.»
    
    «Non mi ha dato quest’impressione.»
    
    «Tu sei un uomo, non lo capiresti. Giochi in un altro campionato.»
    
    «Ha aggiunto anche un’altra cosa.»
    
    «Cioè?»
    
    «Che è disposta a fare sesso a tre.»
    
    Moira si divincolò tra le sue braccia e si voltò verso di lui. Negli occhi aveva una luce strana, vagamente inquietante.
    
    «Davvero ha detto così?»
    
    «Sì.»
    
    «E secondo te parlava sul serio?»
    
    Marco fece spallucce. «Non è da lei, ma d’altronde pensavo che non fosse da lei neanche farsi sfondare il culo da uno stronzo qualsiasi, per cui non saprei.»
    
    Moira gli si avvicinò fino a sfiorargli le labbra con le sue, improvvisamente molto, molto interessata.
    
    «Se è così» disse piano, «dovremmo metterla alla prova.»
    
    Il cellulare di Clelia, posato sul comodino, emise il tono associato ai messaggi ...
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