Mia moglie Monica – Serata a Kos – 1a parte
Data: 25/06/2019,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Etero
Autore: Nebulus_Drake, Fonte: RaccontiMilu
... una atmosfera rilassata per poterci coccolare su qualche divanetto con un po’ di musica soft, per cui decidemmo di tornare in hotel dove sembrava che il lounge a fianco di una delle piscine potesse invece fare al caso nostro. Non ci eravamo sbagliati. L’atmosfera del lounge-bar era splendida: l’ambiente, come dal resto tutto l’hotel, era moderno e raffinato, c’erano zone maggiormente illuminate ed altre con luce più soft, candele accese su tutti i tavolini e musica soffusa veramente giusta. C’era una piccola pista da ballo con un po’ di gente ma non accalcata, non c’erano schiamazzi e casino come invece in tutti i locali in paese. Ci accomodammo su un divanetto in una zona non troppo defilata ma neanche troppo vicino al bar dove c’era un po’ più di gente. Mio marito mi chiese cosa preferivo bere e si diresse verso il bar, io mi sedetti sul divanetto. Subito mi accorsi che aveva una seduta piuttosto “sprofondata”. In quella posizione la minigonna era salita a livelli scandalosi, ero completamente scosciata fino alle chiappe e se cercavo di coprirmi il culo si scopriva la patatina e nemmeno accavallare le gambe salvava la situazione, anzi… Quando mio marito tornò con i drinks, non poté non notare il mio scosciamento. Gli brillarono gli occhi e si aprì in un ampio sorriso. Si sedette accanto a me, mi passò il bicchiere ed iniziammo a conversare amabilmente e a darci qualche bacio. Percepivo la tensione sessuale che la vista delle mie gambe e del triangolino scoperto delle mie ...
... mutandine gli provocava. Non mi fu necessario che mi dicesse che aveva una gran voglia di toccarmi ed infilarmi la mano tra le cosce. Lo capivo perché, molto discretamente, mi accarezzava il lato della coscia che stava tra lui e me con il dorso della mano per non farsi notare troppo dalle persone sedute vicino a noi o che passavano. Trascorse circa un’ora e la nostra voglia di sesso crebbe esponenzialmente. Avevo ancora sete e mio marito tornò al bar a fare rifornimenti. Il bar era ancora piuttosto affollato per cui non tornò subito. Nel frattempo, un paio di giovanotti si sedettero nel divanetto di fronte al nostro. Due bei ragazzi eleganti ed educati, tant’è vero che prima di sedersi mi salutarono e mi chiesero se avessi gradito se si fossero seduti lì di fronte. Ovviamente ricambiai il saluto e acconsentii. I due continuarono a parlare tra di loro ignorandomi completamente, ma notai che uno di loro ogni tanto mi lanciava qualche occhiata alle gambe, come dal resto tutti gli uomini (e qualche donna) che passavano nei pressi del nostro divanetto. Finalmente tornò mio marito e, mentre si sedeva, sopra pensiero cambiai posizione per essere rivolta verso di lui. Nel mio movimento non feci troppo caso alle mie gambe e, inavvertitamente, le aprii un po’ troppo, togliendo ogni barriera tra la mia patatina e gli sguardi dei due ragazzi che, accidenti, proprio in quel momento, si erano presi una pausa dalla loro fitta conversazione per sorseggiare i loro cocktail ed erano voltati ...