La troia del socio di suo padre
Data: 07/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: leius06, Fonte: Annunci69
... in mia presenza. Io non avrei partecipato attivamente, limitandomi ad assistere.
Il signor Luigi, che aveva superato i 50 ma ancora abbastanza piacente. accettò subito ponendo solo un paio di condizioni: Jenny avrebbe dovuto fare tutto ciò che lui le ordinava e lui non avrebbe mai usato il preservativo durante il rapporto. Lo avvisai che la mia ragazza non prendeva la pillola anti-concezionale ma il signor Luigi fu netto, prendere o lasciare. Cosa sarebbe successo dopo non era un problema suo.
A inizio agosto il signor Luigi comunicò a me e Jenny di avere prenotato una suite per fine mese nel più elegante hotel situato poco fuori città per evitare occhi indiscreti. La sera, nel ristorante dell'albergo, il signor Luigi fece sedere la mia ragazza al suo fianco allungando le mani sotto il vestitino per tutta la durata della cena. Quindi ci invitò a seguirlo in camera.
Una volta dentro accese lo stereo e invitò Jenny a spogliarsi lentamente davanti a lui che la guardava seduto sul letto mentre si massaggiava il pacco, quando rimase col solo intimo addosso le ordinò di inginocchiarsi, slacciargli i pantaloni e succhiargli il cazzo.
Il signor Luigi stava usando la mia ragazza come una troia sotto i miei occhi. Le spingeva la testa sul suo pube: "Succhiamelo pompinara, fammi vedere quanto sei brava", "Pensa se ti vedesse tuo padre mentre succhi il cazzo al suo socio". Quindi le sborrò tutto in bocca senza avvisarla. Jenny deglutì a fatica il primo schizzo, ma poi ingoiò ...
... come sempre senza lasciarne neppure una goccia.
Dopo essersi ripreso il signor Luigi si sdraiò sul comodo letto della suite e ordinò a Jenny di cavalcarlo: "Scopami, troia". Jenny obbedì docile. La guardai mentre saltellava sul cazzo di quell'uomo che conosceva da quando era solo una bambina. L'uomo che l'aveva vista crescere e da anni sognava solo quel momento. Lei cavalcava e il signor Luigi le stringeva le tettine fino a farle male. "Ti vengo dentro, puttana", urlò scaricando tutto il suo piacere nella figa di Jenny.
Ci addormentammo tutti e tre per un paio d'ore, finché nel cuore della notte non fui svegliato dalle urla disumane di Jenny. Il signor Luigi si era assicurato che la suite fosse insonorizzata all'esterno in modo che nessuno potesse sentire ciò che accadeva tra quelle quattro mura. Quando mi svegliai vidi Jenny piegata a 90 sul tavolo al centro della stanza, col signor Luigi dietro di lei che affondava i colpi senza mai rallentare il ritmo.
Jenny era abituata a fare sesso anale ma nessuno l'aveva mai inculata in quel modo, con quella forza. Rimasi sorpreso dall'energia di quell'uomo. E in quel momento capì quanto e da quanto tempo desiderasse possedere la figlia del suo socio oltre che migliore amico. Jenny era ormai sfinita quando il signor Luigi la girò facendola inginocchiare davanti a lui e le riempì la faccia: uno, due, tre, quattro schizzi di sborra sugli occhi, sul naso, sulle labbra e qualche goccia perfino tra i capelli. La guardai. Le lacrime ...