1. Arriva quel momento in ogni matrimonio. 3° - erice


    Data: 23/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: acquainbocca50, Fonte: Annunci69

    ... abbassarono su di me. Sfiorò le mie con infinita gentilezza. Il suo profumo mi riempì le narici. Sentii il suo calore. I nostri seni si toccarono, i nostri ventri si incontrarono. Un profondo brivido attraversò l’intero mio corpo. Lei sollevò la sua mano facendola scivolare sul mio seno, poi avvicinò la sua bocca al mio orecchio e con voce soffusa mi disse: “Vai giù.” L’adrenalina iniziò a scorrere forte nelle mie vene. Mi inginocchiai di fronte a lei e la guardai. I suoi occhi azzurri traboccavano di desiderio. Divaricò le gambe senza interrompere il nostro contatto visivo. Potevo percepire il calore che divampava tra le sue cosce. Avvicinai la bocca al suo sesso. Al tocco della mia lingua sulle sue grandi labbra si contorse dal piacere. Afferrai con i denti la punta del suo clitoride e lo strattonai. Le sue gambe tremarono e la sua schiena si inarcò. Eravamo fermi in mezzo al viavai di donne che entravano e uscivano dal bagno. C’era chi guardava, chi sorrideva, chi diceva qualcosa di carino ma io sentivo solo i suoi gemiti, come se fossimo soli, io e lei, in un’isola deserta. Di tanto in tanto avevo il bisogno di staccarmi dalle sue cosce solo per potermi perdere nell’azzurro dei suoi occhi, grandi come due piscine colme di passione. Poi riprendevo a leccare i suoi umori e a sentire il suo intenso sapore. Tremando e gemendo, la donna dai capelli rossi, raggiunse l’orgasmo. Staccai la bocca dalla sua fica, le baciai le cosce, poi il ventre, poi risalì. Lei mi guardò con ...
    ... quegli occhi da fare invidia al cielo e mi disse: “Voglio rivederti!”” Anch’io. Domani, oltre non saprei aspettare.” – dissi. “Dammi il tuo numero, ti telefono domani.” – disse. Glielo diedi. “Devo andare adesso, tesoro, è stato stupendo”. “Anche per me” – dissi. Dopo esserci dati un piccolo bacio sulle labbra uscimmo dal bagno. Ci salutammo e lei andò via. La guardavo andare e pensavo alle sensazioni che avevo provato e che fino a quel momento non sapevo esistessero.
    
    Guardai il grande salone. Vidi una donna seduta sul membro di un uomo e altri due uomini davanti a lei con i cazzi vogliosi di essere fagocitati nella sua carnosa bocca. Vidi un uomo sdraiato sul parquet con una donna seduta sulla sua faccia e un’altra seduta sul suo fallo. Vidi persino un uomo che teneva una donna al guinzaglio. Sì, un guinzaglio. Aveva un collare ed era contenta di seguire l’uomo a un metro di distanza, con gli occhi bassi e vogliosi di essere sottomessa al suo padrone. Mi misi a cercare Paolo. Lo trovai seduto su un divano con la faccia stravolta.
    
    - “Andiamo?” dissi.
    
    - “Sì” – disse Paolo - Cerco gli altri e andiamo.”
    
    Cristina e Alberto erano seduti due un divano. Cristina gli stava raccontando quello che aveva fatto con i due uomini.
    
    Ci vestimmo e uscimmo. L'aria era fresca e frizzante. Le stelle, lassù in alto, illuminavano la città ancora addormentata. Salimmo in auto senza parlare. Poi, d’un tratto, scoppiammo tutti e quattro in una risata che non riuscimmo più a controllare. ...
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