1. Eli e Silvì due sorelle ed un’estate calda 6


    Data: 07/03/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Lesbo Incesti Sesso di Gruppo Autore: PiccolaElisa, Fonte: RaccontiMilu

    Ero rimasta sconvolta, allora mia sorella aveva capito che non dormivo?
    
    Decisi di non chiedere nulla
    
    Mi alzai prestissimo erano si e no le sette, ero emozionata non ero mai stata su un gommone e poi mi girava ancora in mente quello che era successo la sera prima.
    
    Andai in cucina indossavo solo la maglia del pigiama senza nulla sotto, tanto era sicura che stavano ancora dormendo, preparai la macchinetta del caffè poi andai in bagno a lavarmi.
    
    Uscita dal bagno notai che il balcone era aperto uscii fuori, ma non ci stava nessuno, rientrai e presi una tazza di latte e del caffè.
    
    Uscii sul balcone e salii sopra al terrazzo, lì appoggiato al muretto trovai Matteo che fumava una sigaretta mi vide e mi chiese che ci facevo già alzata, risposi che quando avevo un orario per svegliarmi per l’ansia di fare tardi mi svegliavo sempre presto, mi misi accanto a lui, il panorama era mozzafiato, rimanemmo per un paio di minuti senza parlare mentre io bevevo il mio latte e caffè, ad un certo punto lui mi disse:” scendo vado a svegliare Silvì cosi se scendiamo prima non ci sono problemi con il pullman per Sorrento” passando alle mie spalle con una mano accarezzò il mio culetto dicendomi:” spero ti sia piaciuto lo spettacolo di ieri sera”.
    
    Ma allora non solo mia sorella si era accorta che non dormivo, ma anche lui!
    
    Mi girai di scatto e come per negare gli chiesi di cosa si riferiva, lui mi guardò e mi disse:” guarda che si capiva che non dormivi ti muovevi in modo che ti ...
    ... si vedesse sempre meglio la fica e poi Silvì piegata vedeva che i tuoi occhi erano aperti” io gli chiesi perche l’avevano fatto lui mi rispose che era stato un gioco eccitante e mi chiese se non avesse eccitato anche me, non mi diede il tempo di rispondere, scese giù.
    
    Rimasi per una decina di minuti a fissare il mare e a riflettere poi tirai un lungo sospiro e mi buttai tutto alle spalle, se volevano giocare a “io non so nulla” giochiamo.
    
    Scesi giù andai in camera e presi un costume che uso quando vado a farmi le lampade abbronzanti, un perizoma molto piccolo bianco con il pezzo di sopra fatto da due triangolino uno bianco uno lilla molto carino e che in situazioni normali non avrei mai messo, mi misi una salopette a mini gonna di jeans con una maglietta aderente a fiorellini colorati che mi arrivava tre quattro centimetri sotto al seno.
    
    Uscita dalla camera eravamo tutti pronti mia sorella aveva anche preparato la borsa per i panini e le bibite.
    
    Uscimmo di casa e quando arrivammo alla fermata il pullman era già lì, il tragitto non fu molto lungo perlomeno credo, io mi addormentai poco dopo partiti.
    
    Al molo trovammo un signore sulla cinquantina che ci diede non un gommone, ma una piccola barchetta con tanto di tendina ed un piccolo frigo per le bevande.
    
    Matteo fortunatamente aveva anche la patente nautica anche se data la potenza della barchetta non ci sarebbe voluta, ma almeno cosi il tipo ci fece un po’ di sconto.
    
    Decidemmo di girare un po’ di costa e di ...
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