1. Simona. ritorno in collegio


    Data: 19/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: gerake, Fonte: Annunci69

    ... bocca leccando e succhiandoli. Il prete, appoggiato con una natica al tavolo, aveva il cazzo ancora in tiro. Potevo ammirare la meravigliosa cappella dura, lucida e grossa di un meraviglioso colore violaceo. La desideravo in bocca, la volevo leccare e succhiare, riempiendomela. Volevo sentirne il sapore in bocca, gustare il suo liquido trasparente. Immaginarlo mi provoco una nuova immediata eccitazione. Fica e clitoride diventarono di nuovo estremamente sensibili, gonfiandosi per l’eccitazione. Volevo la fica piena. Lui mi lesse nel pensiero perché mi accontentò e senza parlare riposizionò in fica e nel culo, rispettivamente vibratore e plug anale, riattivando la vibrazione. Si mise dall’altro lato del tavolo, sollevandomi il volto, impugnò il cazzo e me lo infilo in bocca fino in gola. Per oltre 5 minuti assaporai quella carne dura e pulsante leccandola e succhiandola in tutti i modi mentre l’oggetto che avevo in fica aveva messo in allerta tutte le terminazioni anali facendo montare l’eccitazione.
    
    Dejan era già in tiro e quella nerchia che si ritrovava tra le gambe era nel pieno del suo turgore. Rimasi affascinata da tanta bellezza, sembrava un Dio greco con tutti quei muscoli e quella potenza di fuoco tra le cosce. Lo desiderai dentro di me e speravo che succedesse quella sera.
    
    Una serie di movimenti mi riporto alla realtà. Dejan mi slegò le mani dal tavolo per legarle alla trave discendente dal soffitto e lasciandomi ancora le caviglie legate alla sbarra. Suor ...
    ... Marcella recuperò la sua frusta con le frange e capii in quel momento che sarei stata sacrificata al sottile trattamento di quell’arnese. Le sculacciate sulle natiche forti e sonore mi mandavano fuori di testa, ma l’effetto della frusta non l’avevo mai provata. Ero in ansia ed eccitata da morire al tempo stesso. Don Sebastiano la impugnò e fece scivolare le frange sulle spalle, sulle natiche, sui fianchi, sul ventre e sui seni; infine tra le cosce, sfiornado più volte la fica con il manico. Ero una corda di violino tesa ed arrapata per l’arrivo del primo colpo. Suor Marcella si mise davanti a me, era alta e imponente ma bellissima e sensualissima con la sua mise da suora sexy. Mi baciò sulle labbra e mi infilò la lingua in bocca. Sapeva di menta, era fresca e dolce. Le succhiai la lingua, lei mi accarezzò i fianchi mentre continuava a limonarmi e si impadronì dei miei capezzoli strizzandoli forte. Urlai per il dolore ma mi piaceva e non volevo che smettessi. La sua mano scese fino al mio monte di venere, sfiorandolo con le dita; le sue dita giocarono col mio clitoride, muovendosi sempre più rapide. Quando pensai di essere prossima al godimento, sentii arrivare il primo colpo di frusta dietro, sulle gambe. Urlai ma non per il dolore, il colpo era stato dato con rapidità e con la sola violenza del polso, provocando solo un intenso bruciore perché le frange colpivano un’area estesa sul corpo. Un secondo colpo si abbatte su una natica e poi ancora sull’altra. E ancora, ancora e ancora ...