Notizie in cronaca
Data: 16/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Autore: Blubear, Fonte: RaccontiMilu
... l’altra a muoversi in un lento su e giù di una lenta sega. La classe non è acqua: la passione che ci mette roteando la lingua sulla cappella, saettando sul frenulo in attesa di quel segnale, quella goccia trasparente, vischiosa, dolce e salata che le farà aprire le fauci, fagocitare la fonte del suo piacere, suggendo, spremendo e massaggiando con la lingua l’appendice erta, nodosa, venata, guardando gli occhi lussuriosamente persi nelle sensazioni che sa di procurargli. Gli dà solo il tempo di scalciare lontano i pantaloni: sfilati insieme alle scarpe con un suo abile gioco di piedi. Si alza strusciando voluttuosamente il trofeo lungo il mento, sul collo, nell’incavo delle tette, sull’addome, passando sull’ombelico. In punta di piedi, solleva una gamba avvolgendo il suo fianco mentre la mano guida il cazzo che sta sorreggendo al centro del suo piacere. Eccitata, bagnata, si cala, fluida, inserendo quel palo di carne nella suo profondo, sollevando il viso al soffitto con espressione estasiata per poi aggrapparsi completamente: braccia al collo e gambe ai fianchi. Muove un lento su e giù con il bacino’ sussurra all’orecchio’ una sciabolata di lingua, fino a congiungere le bocche e’ La chimera si muove, quell’essere simbiotico si addentra nella casa’ la camera’ il letto’ pulsa ancora, come un cuore che batte’ quel movimenti di pelvi’ si adagia supina, apre al maschio tutta se stessa allargando le gambe, le mani scese sui glutei a guidare gli affondi’ spingere in alto il ...
... suo pube tirandolo a sé’ la voglia di sentire la crevice colpita. Rapido’ veloce’ veloce’ sempre più veloce’ i piedi si sollevano, ali di gabbiano’ uno spasmo’ due’ tre’ le gambe si serrano’ le unghie risalgono lungo la schiena mentre la bocca apre a un urlo strozzato’ un gremito di appagamento, gli occhi serrati a godersi del suo orgasmo amplificati dal sentire quei getti, quei suoi spasmi dentro di sé. Un lungo gemito in crescendo con gli occhi che si aprono’ prima socchiusi, poi aperti infine sbarrati a segnare la fine di un urlo di terrore interrotto dalla fine del fiato’
-Puttana, una vera puttana! Bene, complimenti.
Li stava guardando appoggiato allo stipite della porta, un foglio in mano, la pistola nell’altra. Lei, terrorizzata, rannicchiata contro la testiera del letto cercando di coprirsi con il lenzuolo; il bastardo a terra, a fianco del letto, in ginocchio con un braccio sollevato verso di lui, l’altro a proteggere il volto: patetico codardo! Tutte due a cercare di biascicare scuse, implorare perdono, a supplicare di risparmiarli.
-Silenzio! Non meritate neanche il costo della pallottola,- la voce calma ma fredda di un uomo deluso, -tu!… Rivestiti intanto,- disse scalciando verso quell’uomo nudo i vestiti che aveva raccolto nel corridoio e, rivolto alla sua compagna, – tu invece resta dove sei, non ti muovere. Finì di vestirsi, rimanendo li, in piedi a fianco del letto, testa bassa incassata nelle spalle ingobbite dalla paura, attendendo gli sviluppi, ...