Lui e Maria contro Vanessa
Data: 15/06/2019,
Categorie:
Etero
Lesbo
Sesso di Gruppo
Autore: Passionalmente, Fonte: RaccontiMilu
... bel po’, Vanessa venne due volte manifestando il suo piacere in maniera coerente al trattamento che subiva. Un orgasmo squassante durante le sculacciate, tanto che dovetti tenerle una mano tra i capelli mentre tentava di liberarsi dalla stretta, ed uno dolcissimo e prolungato come una nenia ipnotica mentre era coccolata da Maria. In tutto questo Maria approfittò della stato di prostrazione di Vanessa per impiastricciarle i capelli di una bizzarra pozione, la saliva e il sudore di Maria, i succhi vaginali di Vanessa ed il suo stesso sudore freddo. Vanessa appariva sfinita come se avesse faticato e non semplicemente subito dei colpi. Non si spiegava altrimenti la sua inerzia, del resto nel pieno dei sensi avrebbe ucciso chiunque osasse sporcare i suoi capelli. Non so definire quanto durò questa giostra perversa, ero uno spettatore gaudente, anche perché quasi tutto il tempo tenevo le mani nella caverna vaginale di Vanessa. So soltanto che ad un certo punto era scesa una calma irreale, Maria abbracciava Vanessa facendo attenzione a non sfiorare la pelle irritata delle natiche. Mi faceva paura la sia capacità di passare dalla tenerezza di un cucciolotto alla spietatezza di un torturatore medievale. Anzi la spiccata tenerezza delle coccole di Maria avrebbe dovuto insospettire Vanessa se fosse stata nel pieno delle sue ...
... facoltà mentali. La spregiudicatezza di Maria mi faceva paura, eppure non potevo dirmi diverso da lei. Anzi a pensarci la verità era un’altra: Maria realizzava ciò che da solo non ero riuscito a fare, per prudenza, timore p non so che cosa. So solo che certi limiti che superai quella mattina con lei, fino ad allora erano impensabili. Ci leggevamo nello sguardo come una coppia di sbirri con anni di servizio alle spalle o una coppia di malfamati sgherri, fate voi. Il mio squardo segui il suo, sul tavolo della cucina. Non ricordo bene, forse al contrario fu lei a seguire il mio, magari la mia voglia di autoassolvermi confonde la mia memoria, so solo che entrambi guardammo il tavolo con i residui della colazione, le fette biscottate aperte, le tazze vuote, la marmellata invece già tappata e quel panetto di burro con la confezione semiaperta e con lo spalmaburro adagiato li in maniera del tutto innocente. Fino a quel momento. Il manico dello spalmaburro sembrava la pantomima di un vibratore, più piccolo, leggermente meno bombato, ma dalla forma pericolosa se in mani perverse. Io e la mia complice ci guardammo negli occhi, poi come d’intesa calammo lo sguardo sul corpo nudo dell’ignara Vanessa, stavamo per scendere ulteriormente negli abissi della perversione erotica.
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