La cosa (parte 5)
Data: 12/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
... piacere. Rinchiudere nella buca una donna della quale non si sa nulla delle sue emozioni, è cosa diversa dal mettere nello stesso posto una schiava le cui sensazioni sono state conosciute e condivise, seppure nella loro specularità.
Scelsero la grata, nel centro della quale, alla chiusura delle due antine, restava un buco tale da chiudere il collo della schiava, la cui testa avanzava dal pavimento.
Furono i Padroni ad accollarsi l’onere della preparazione del pasto, il cui piacere era amplificato dalla visione della testa di quella giovane donna rinchiusa nella buca.
Ogni tanto la Padrona si avvicinava. Con la punta della scarpa giocava con le labbra, oppure si toglieva la calzatura per infilare in bocca il piede.
La posizione era in realtà programmata per il pasto. I coniugi portarono il tavolo sopra la buca per poter pasteggiare tenendo la testa della schiava tra i loro piedi.
Giocavano dandole piccoli calcetti, oppure infilando i piedi in bocca o pretendendo che venissero loro leccati.
La schiava eseguiva.
La schiava era chiusa in gabbia come un animale, ma trattata peggio, come una cosa.
La schiava era eccitata, nonostante la costrizione la cui sensazione negativa, paradossalmente, alimentava il suo stato di soggezione e di annullamento.
Ogni tanto, pur continuando a leccare, si agitava nella buca, insofferente per essere rinchiusa ma, in risposta, riceveva colpetti coi piedi dai Padroni infastiditi che promisero una punizione con la ...
... frusta.
La cena ebbe il compito di creare aspettative ed alimentare l’eccitazione che, al termine del pasto, avrebbe dovuto trovare fogo, ormai non più contenibile al punto da voler anticipare l’orgasmo che si vorrebbe ritardare fino al momento in cui l’attesa deve trovare il suo termine.
L’esigenza del raggiungimento dell’apice del piacere con conseguente orgasmo liberatorio può accadere in un istante o montare lentamente.
Quella sera si verificò la seconda ipotesi, verso un piacere cercato nella posizione voluta dai Padroni.
La schiava, stesa a terra, avvertiva sulla schiena il dolore provocato dal frustino, quale esecuzione della punizione. Il contatto con il pavimento freddo le dava ulteriori sensazioni.
I Padroni vollero usare contemporaneamente l’oggetto umano-sessuale per il loro piacere.
Giulia era inginocchiata sul viso della schiava, con la figa a contatto della bocca, pretendendo le attenzioni della lingua sulle labbra e dentro essa.
La Padrona era rivolta verso il marito che, inginocchiato a sua volta tra le cosce dello strumento sessuale, la stava penetrando mentre baciava e accarezzava il seno della moglie.
La donna provava particolare piacere nel sedersi pesantemente sulla faccia sotto di lei fino a sentirla agitarsi per l’assenza di aria. Si alzava quel tanto per farla respirare facendole capire che avrebbe potuto risedersi da un momento all’altro.
Alfredo la scopava e sentiva il cazzo durissimo, frutto delle ore precedenti. Godeva della ...