La cosa (parte 5)
Data: 12/06/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti
Ada era stata costretta a leccare i piedi della Padrona.
La eccitava il sapore del cuoio sui piedi dei dominanti, meglio se appena velati di sudore, quello dovuto alla tensione ed eccitazione del dominio. Le dava la sensazione di “sporco”, di sottomissione. La eccitava ogni leccata con quel sapore che poi si sentiva in bocca.
I Padroni, fino a quel momento seduti in poltrona a godersi la sua umiliazione, si alzarono ordinandole di seguirli.
Lei accennò ad alzarsi.
“Stai giù a terra!”.
Il Padrone le aveva messo un piede sulla schiena per spingerla giù, impedendole di alzarsi.
“Seguici strisciando”.
La voce dei Padroni tradiva eccitazione, anche se cercavano di mascherarlo.
Quella donna, anche se trattata da oggetto, a loro piaceva molto, per i suoi modi delicati, per la sua postura elegante frutto di una vita di attenzione per sé stessa.
L’eleganza e la bellezza del corpo sono segni rivelatori della cura che si ha verso sé stessi.
Anche loro avevano sempre avuto cura di sé stessi, per piacersi ancor prima di piacere.
Apprezzavano così la bellezza e le qualità di Ada, per quel poco che avevano avuto modo di osservare e capire, conoscere.
Alfredo e Giulia osservavano, eccitati, quella bella donna che, nuda, strisciava ai loro piedi.
La Padrona, più per eccitazione che per necessità, ogni tanto spingeva il viso della schiava con le scarpe, invitandola a muoversi, salvo poi, a capriccio, posarle il tacco sulla schiena e schiacciare, ...
... divertendosi con il suo tentativo di resistere senza contorcersi e lamentarsi.
La degradazione sa eccitare e reclama ulteriori attività tese al raggiungimento di questo fine, spostando sempre avanti questa esigenza.
Il desiderio è come la pioggia che cade in un invaso, fino al punto che questo, pieno, necessita di un atto liberatorio.
Fu la Padrona, per prima, mentre la schiava strisciava ai suoi piedi, a sputarle sulla schiena, quale ulteriore conferma della sua degradazione e del loro potere.
Il marito provò eccitazione e imitò la moglie, mentre, col piede sul viso, incitava la schiava a procedere verso il luogo cui era destinata.
L’appartamento era al piano terreno di un caseggiato antico. Dal pavimento era possibile accedere alla cantina. I proprietari avevano fatto chiudere la scalinata per ricavare una sorta di buca che poteva essere coperta da una grata o da un vetro.
Ada fece qualche resistenza ad entrare, non amando i posti piccoli e chiusi.
Fu il Padrone, colpendola col frustino, a vincere ogni sua resistenza.
Una volta dentro, le sputarono ancora addosso, sempre più eccitati dalla situazione e dalla nuova esperienza, per loro, di avere una schiava da trattare come un oggetto, nei confronti della quale non avevano instaurato alcun rapporto umano.
Trovavano diversa l’eccitazione che questa situazione creava, rispetto al possesso di una donna come invece erano abituati.
La motivazione, ciò che regge alla base le azioni, è la vera fonte del ...