Il collega di lavoro
Data: 11/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: AlexBsxPass, Fonte: EroticiRacconti
... con una certa decisione. Dopo le prime due o tre spinte lente ma profonde, con cui mi fece sentire il suo cazzo per tutta la sua lunghezza, mi prese per i fianchi con fermezza e aumentò il ritmo.
“Adesso lo vediamo quanto ti piace il cazzo!” ripetè con voce roca mentre le sue spinte si facevano sempre più decise, profonde e veloci. Sentivo le sue mani grandi e forti stringermi con decisione i fianchi e tirarmi con sempre maggior forza verso di lui, mentre con colpi di bacino sempre più profondi mi affondava nel culo il suo splendido cazzo. Prese ad incularmi con foga, quasi con rabbia, come se dovesse sfogare sul mio culo tutta la frustrazione per non essere riuscito a trovare una vera troia prima di quella sera.
Mi stava spaccando il culo con quel grosso arnese duro come il marmo, facendomi impazzire di piacere. E invece di chiedergli di rallentare lo incitavo a scoparmi più forte: “Così… bravo… inculami… spaccamelooooo…” quasi rantolavo.
Con spinte potenti e decise, Riccardo mi inculava senza alcuna pietà, esaltato dal godimento che il mio culo gli dava, e dai miei incitamenti che gli avevano ormai fatto capire che aveva finalmente trovato la troia tanto cercata.
“Prendilo troia… prendilo tutto!” quasi mi ordinava mentre spingeva come un vero toro, assestando colpi che facevano sobbalzare il mio corpo. Con un ultimo, ennesimo affondo mi pianto nel culo tutto il suo splendido cazzo. “Sei una troia… una grandissima troia” mugolò prima di farmi girare con lui: ...
... mi ritrovai con lui sotto ed io a spegnimoccolo sopra di lui, con il cazzo piantato decisamente nel culo.
Senza nemmeno aspettare iniziai a danzare sul suo cazzo, in un frenetico e godurioso su e giù. Il mio culo ormai sfondato accoglieva con naturalezza il suo cazzone, che scorreva con facilità dentro di me.
“Brava troia, impalati” mi ordinò Riccardo “goditi il mio cazzo… ti piace vero?”.
“Da impazzire” ansimai io senza smettere di impalarmi sul quel grosso strumento di piacere.
“Dimmi che sei la mia troia” mi ordinò.
“Oh sì… sono la tua troia… e adoro il tuo cazzo” dissi.
Riccardo prese di nuovo il controllo, iniziando a muovere verso l’alto il bacino, spingendomi ancora con forza nel culo il suo cazzo. Io fermai il mio movimento, restando leggermente sollevato, mentre lui aveva ripreso a fottermi il culo con foga.
“Bravo… così… incula la tua troia”.
“Dillo ancora!” ordinò ancora lui aumentando ancora il ritmo e la potenza delle spinte.
“Sono la tua troiaaaaaaaa!” quasi urlai mentre il suo cazzo scorreva come impazzito nel mio culo.
All’improvviso mi ritrovai disarcionato: in un attimo Riccardo mi aveva fatto inginocchiare e il suo cazzo era davanti al mio viso e lui se lo stava menando a gran velocità. Pochi secondi e il primo schizzo, denso, potente e bollente, mi colpi in pieno il viso.
“Prendi troia… prendi la mia sborra” rantolava Riccardo, mentre il suo cazzo come un fiume in piena mi inondava il viso, uno schizzo dopo l’altro.
Lo ...