1. Il collega di lavoro


    Data: 11/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: AlexBsxPass, Fonte: EroticiRacconti

    ... levai di dosso quel poco che avevo, scivolai fra le sue ginocchia e con la lingua inizia a stuzzicargli lo scroto, baciandolo e leccandogli poi accuratamente i grossi coglioni da toro. Con la lingua risalii lentamente lungo quello splendido palo di carne, sfiorandolo con le labbra: guardavo Riccardo mentre le mie labbra si avvicinavano alla cappella, si dischiudevano per poi serrarsi decise attorno alla base del glande.
    
    Riccardo ebbe un sussulto, prova evidente che le attenzioni che dedicavo al suo splendido uccello lo eccitavano almeno quanto lui si aspettava o sperava. Le mie labbra scesero lungo il cazzo che sentivo durissimo riempirmi sempre di più la bocca finché la cappella non arrivò all’inizio della gola: io continuavo a guardarlo, mentre cercavo di ingoiare quanto più potevo quell’imponente tronco di carne.
    
    Riccardo sorrideva, e da quel suo sorriso traspariva adesso malizia, voglia, godimento e la chiara soddisfazione di chi sapeva di aver trovato ciò che stava cercando. Una troia.
    
    Iniziai a spompinarlo dapprima lentamente, poi man mano più velocemente, facendomi affondare in bocca il suo splendido cazzo, assaporandolo e gustandolo senza alcun ritegno né remora.
    
    Riccardo iniziò anche ad incitarmi: “Cazzo come spompini bene… allora il cazzo ti piace proprio… bravo… succhialo… succhiamelo tutto….”
    
    Sentirlo parlare mentre lo lavoravo di bocca non faceva altro che spronarmi a mettere ancora più passione nel dedicarmi al suo uccello. Ogni tanto ...
    ... interrompevo il su e giù di labbra per passarmi il suo cazzo sulle labbra: lo guardavo sorridendo, mi davo qualche colpo sulla lingua e poi tornavo ad ingoiarlo e a spompinarlo con foga.
    
    All’ennesima interruzione, mentre mi passavo sulle labbra la splendida cappella, Riccardo mi guardò con uno sguardo che non lasciava alcun dubbio sulla quantità di voglia che aveva accumulato.
    
    “Sei davvero un gran pompinaro…” disse “ma non credere che la cosa finisca qui”.
    
    All’improvviso mi afferrò per le braccia tirandomi su, e dominandomi col suo fisico possente mi posizionò a pecora sul letto. Si mise dietro di me, e con le mani mi allargò le chiappe.: lasciò colare della saliva sul mio buco che fremeva dalla voglia, poi con entrambe le mani mi diede una sonora sculacciata sulle natiche. Le riprese ancora con le mani allargandole deciso, e appoggiando la sua grossa cappella contro il mio culo.
    
    “Adesso lo vediamo quanto ti piace il cazzo” disse con la voce piena di voglia.
    
    Con decisione mi prese per un fianco ed iniziò a penetrarmi, spingendo senza troppe remore il suo grosso tronco di carne nel mio culo. Sentii il buco spalancarsi lasciandomi senza fiato, e il suo cazzo entrare centimetro dopo centimetro, senza fermarsi nemmeno per un istante. Strinsi le lenzuola fra le mani mentre Riccardo arrivava in pochi secondi a infilarmi nel culo tutto il suo splendido cazzo equino, strappandomi mugolii di piacere.
    
    Non esitò un istante, mi prese per i fianchi ed iniziò a muoversi dentro di me ...