Il collega di lavoro
Data: 11/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: AlexBsxPass, Fonte: EroticiRacconti
Riccardo era un mio collega di lavoro, un ragazzone sui 30 anni, alto, capelli neri e folti, un viso squadrato ed un fisico massiccio e tonico, che quasi metteva soggezione. Quando lavoravo con lui mi sentivo sempre quasi in imbarazzo, e, anche se i rapporti erano ottimi, era come se la sua presenza fosse in qualche modo ingombrante.
Un giorno di giugno ci ritrovammo insieme in una trasferta a Milano e dopo una veloce cena in albergo decidemmo di ritrovarci nella sua camera per rivedere la presentazione da fare l’indomani ad un potenziale cliente, in modo da affinare le ultime cose.
Passai dalla mia camera, mi feci una bella doccia, indossai una maglietta ed un paio di pantaloni leggeri, e bussai alla sua camera. Quando mi venne ad aprire era in maglietta e tuta da ginnastica, che però presentava un particolare che attirò subito la mia attenzione: un grosso bozzo ondeggiante fra le sue gambe. Realizzai all’improvviso che quella sensazione di presenza ingombrante ed imbarazzo non era altro che una intima voglia di farmi scopare da lui, che faceva sì che al suo cospetto mi sentissi in difficoltà non per una questione caratteriale, ma semplicemente sessuale.
Esordii allora con la più scontata delle battute: “O sei contento di vedermi, o stavi guardando un porno… propenderei per la seconda!” dissi fingendo anche una risata.
“Hai ragione, in effetti stavo proprio guardando un porno” disse lui con un po’ di imbarazzo, ma sempre col suo sorriso sornione stampato sul ...
... viso.
Entrai dirigendomi al tavolino dove il suo portatile acceso mandava bagliori, segno che invece che la presentazione sullo schermo stavano scorrendo le sequenze di un film. Mi sedetti davanti al portatile, ed in effetti era proprio un porno quello che Riccardo stava guardando. Ad essere più precisi, un nero stava affondando il suo enorme arnese nel culo ormai sfondato di una biondina a pecora che, anche se il volume del portatile era quasi al minimo, si poteva intuire stesse gridando tutto il suo godimento.
Riccardo era in piedi al mio fianco, e con la coda dell’occhio potevo chiaramente vedere il suo uccello, di certo di dimensioni ragguardevoli, ondeggiare sotto la tuta in una danza erotica che non faceva altro che catturare sempre di più i miei sensi.
“Accidenti che roba!” dissi sorridendo, anche se forse più che al film stavo alludendo al suo uccello. “Eppure ero convinto che uno come te non avesse problemi a trovare con chi divertirsi e non avesse bisogno di… supporti audiovisivi” aggiunsi ridendo.
“E invece è un bel po’ che non concludo nulla… è che mi ci vorrebbe porca una così, mica la solita ragazza per bene… Mi serve una da letto, non una brava in cucina!” disse ridendo, mentre il suo uccello continuava a ballare oscenamente nella tuta.
“Non mi dirai che non riesci a trovarla…” dissi quasi perplesso.
“Non ci crederai, ma porche vere in giro non ne trovo… forse aveva ragione un mio amico quando tempo fa mi disse ‘se vuoi una vera troia, scopati un ...